By Agensir
“La nostra risposta alla violenza subita. È stato un grande segno di
speranza e di gioia. Ci siamo rimessi in cammino”: così padre Salar
Kajo, parroco caldeo del villaggio cristiano di Tellesqof, nella Piana
di Ninive (Iraq), racconta al Sir la cerimonia dei battesimi che si è
svolta lo scorso 6 gennaio nella chiesa caldea di san Giorgio.
“Abbiamo battezzato tredici bambini, 8 maschi e 5 femmine, e si è trattato del primo rito del genere da quando il villaggio venne occupato dalle milizie dell’Isis”, dice il parroco. “La città sta tornando a sperare ed è piena di vita. Queste nascite lo stanno a dimostrare. La ricostruzione continua grazie all’impegno dei fedeli, delle Chiese e di tanti benefattori. Nella mia omelia ai battesimi, ho voluto sottolineare proprio come queste creature siano un vero segno di rinnovamento per tutti. La vita per noi è anche fede, croce, sofferenza, ma adesso anche molta speranza. È stato bello vedere la festa delle famiglie dopo il rito. I loro volti erano pieni di gioia. Pregate per noi mentre continuiamo a ricostruire ciò che la violenza cieca dello Stato islamico ha distrutto. Volevano distruggere la nostra fede, questa è la nostra risposta”.
Baghdadhope
9 gennaio 2018
Primi battesimi post-ISIS a Tellesqof
“Abbiamo battezzato tredici bambini, 8 maschi e 5 femmine, e si è trattato del primo rito del genere da quando il villaggio venne occupato dalle milizie dell’Isis”, dice il parroco. “La città sta tornando a sperare ed è piena di vita. Queste nascite lo stanno a dimostrare. La ricostruzione continua grazie all’impegno dei fedeli, delle Chiese e di tanti benefattori. Nella mia omelia ai battesimi, ho voluto sottolineare proprio come queste creature siano un vero segno di rinnovamento per tutti. La vita per noi è anche fede, croce, sofferenza, ma adesso anche molta speranza. È stato bello vedere la festa delle famiglie dopo il rito. I loro volti erano pieni di gioia. Pregate per noi mentre continuiamo a ricostruire ciò che la violenza cieca dello Stato islamico ha distrutto. Volevano distruggere la nostra fede, questa è la nostra risposta”.
Baghdadhope
9 gennaio 2018