By Fides
Le “Brigate Babilonia” hanno attribuito alle truppe curde Peshmerga la responsabilità delle operazioni militari che la sera e la notte di martedì 24 ottobre hanno spinto gli abitanti di Telkeif* – centro urbano delle Piana di Ninive, abitato da cristiani – a lasciare precipitosamente le proprie case per trovare rifugio nelle città e nei villaggi vicini. Secondo i vertici delle “Brigate Babilonia” - formazione armata guidata da Rayan al Kildani (Rayan il caldeo), e comprende nelle sue file anche cristiani - sono stati lanciati dai Peshmerga i colpi di artiglieria che hanno raggiunto un quartiere abitato della città, ferendo anche alcuni bambini e provocando l'esodo immediato di più di 600 famiglie, che avevano potuto far ritorno alle proprie case solo dopo la sconfitta dei jihadisti dello Stato Islamico (Daesh). Altre fonti anonime, citate dai media, sostengono che l'evacuazione sarebbe stata messa in atto sulla base di indicazioni provenienti da emissari dell'esercito governativo, in vista di un aumento del livello di scontro con i Peshmerga. Nella città deserta, e priva di corrente, sono rimasti il sacerdote caldeo Salar Kajo e alcuni suoi collaboratori.
Intanto i Vescovi cattolici iracheni, alla fine del loro incontro annuale – svoltosi a Baghdad il 24 e 25 ottobre – hanno di nuovo espresso preoccupazione per le tensioni e le nuove minacce di conflitto a tutto campo che incombono in una delle aree di tradizionale radicamento delle locali comunità cristiane. Nel documento finale dell'incontro, pervenuto all'Agenzia Fides, i Vescovi cattolici iracheni hanno invitato i leader politici nazionali “a impegnarsi per la pace attraverso il dialogo”, e hanno chiesto che le città dislocate nella Piana di Ninive non diventino oggetto di spartizione tra forze militari contrapposte.
Le “Brigate Babilonia” hanno attribuito alle truppe curde Peshmerga la responsabilità delle operazioni militari che la sera e la notte di martedì 24 ottobre hanno spinto gli abitanti di Telkeif* – centro urbano delle Piana di Ninive, abitato da cristiani – a lasciare precipitosamente le proprie case per trovare rifugio nelle città e nei villaggi vicini. Secondo i vertici delle “Brigate Babilonia” - formazione armata guidata da Rayan al Kildani (Rayan il caldeo), e comprende nelle sue file anche cristiani - sono stati lanciati dai Peshmerga i colpi di artiglieria che hanno raggiunto un quartiere abitato della città, ferendo anche alcuni bambini e provocando l'esodo immediato di più di 600 famiglie, che avevano potuto far ritorno alle proprie case solo dopo la sconfitta dei jihadisti dello Stato Islamico (Daesh). Altre fonti anonime, citate dai media, sostengono che l'evacuazione sarebbe stata messa in atto sulla base di indicazioni provenienti da emissari dell'esercito governativo, in vista di un aumento del livello di scontro con i Peshmerga. Nella città deserta, e priva di corrente, sono rimasti il sacerdote caldeo Salar Kajo e alcuni suoi collaboratori.
Intanto i Vescovi cattolici iracheni, alla fine del loro incontro annuale – svoltosi a Baghdad il 24 e 25 ottobre – hanno di nuovo espresso preoccupazione per le tensioni e le nuove minacce di conflitto a tutto campo che incombono in una delle aree di tradizionale radicamento delle locali comunità cristiane. Nel documento finale dell'incontro, pervenuto all'Agenzia Fides, i Vescovi cattolici iracheni hanno invitato i leader politici nazionali “a impegnarsi per la pace attraverso il dialogo”, e hanno chiesto che le città dislocate nella Piana di Ninive non diventino oggetto di spartizione tra forze militari contrapposte.
* Secondo il sito Ankawa.com che riporta la notizia si tratta del villaggio di Tellesqof e non di quello di Telkeif.
Nota di Baghdadhope
Nota di Baghdadhope