By Asia News
In un contesto geopolitico “molto caldo”, in cui le truppe
irakene proseguono la loro avanzata nella città vecchia di Mosul e
l’emergenza umanitaria si fa sempre più grave, diventa sempre più
“importante e significativa” l’opera di assistenza e aiuto ai profughi.
Lo Stato islamico è “una realtà di morte, di distruzione, di vergogna”
contro il quale “il mondo cristiano si unisce” in una iniziativa comune
di solidarietà. È quanto racconta in una lettera inviata ad AsiaNews p.
Samir Youssef, parroco della diocesi di Amadiya (Kurdistan), che cura
3500 famiglie di profughi cristiani, musulmani, yazidi che hanno
abbandonato le loro case e le loro terre per sfuggire ai jihadisti.
Il sacerdote è in prima linea sin dall’estate del 2014, da quando
è iniziata l’emergenza, e vuole ringraziare la nostra agenzia non solo
per la campagna di aiuti, ma anche per “il lavoro di cultura e di
informazione” a beneficio anche della popolazione irakena, compresi i
profughi. “Grazie a voi - afferma p. Samir - la parola di verità e la
realtà della Chiesa si rendono testimonianza ovunque”. Di seguito,
prosegue, vi invio “una lettera di ringraziamento, con il report
finanziario, riguardante l’ultima donazione ricevuta prima della Pasqua,
a marzo”.
Le donazioni possono essere fatte secondo le indicazioni della campagna “Adotta un cristiano di Mosul”.
Le foto presenti in questa galleria sono la testimonianza visiva di
come vengono usate le offerte della campagna. Ecco, di seguito, la
lettera inviata da p. Samir:
Carissimo p. Bernardo Cervellera, miei carissimi amici di AsiaNews,
Innanzitutto prego il Signore che stiate bene. Desidero continuare a
ringraziarti p. Bernardo, e per tuo tramite tutti i nostri amici di
AsiaNews, per gli aiuti che ci avete mandato durante la festa di Nawroz e
per il tempo Pasquale (oltre 20mila euro) per aiutare i profughi
cristiani, musulmani e yazidi che sono in difficoltà.
Voi, con il vostro amore concreto, ci fate sentire una grande gioia e
ci fate capire che non siamo soli, ma che siamo un unico corpo. La
Chiesa locale senza il vostro sostegno non avrebbe potuto andare avanti,
ci avete davvero aiutato ad andare avanti nel nostro impegno a favore
degli sfollati.
La Chiesa cattolica in generale, e la Chiesa italiana in modo
particolare, hanno fatto molto per la Chiesa d’Iraq, e questo fatto
storico sarà ricordato per sempre. Il terrorismo che oggi colpisce
purtroppo in tutto il mondo, ci fa pensare e chiedere: dove siamo, dove è
la libertà che ci libera da questo male?
Io credo che una risposta arrivi dal Padre Nostro, perché quando
crediamo che abbiamo un Padre celeste, e lavoriamo per santificare il
suo nome con la nostra fede e la nostra carità, rendiamo visibile il suo
regno. Attraverso il suo amore, cerchiamo di compiere la missione che
egli ci indica; solo così non ci mancherà il pane quotidiano, e il suo
amore paterno non ci lascerà e sempre ci perdonerà. Molto riceviamo in
cambio, nel dare questo pane quotidiano e questo perdono agli altri, a
quanti il Signore metterà sulla nostra vita e sul nostro cammino.
Ho voluto condividere questi pensieri con voi, perché voi con il
vostro affetto mi avete fatto conoscere e vivere in profondità la
grandezza di questo “pane quotidiano” che è per me e per tutta
l’umanità: il vero Gesù Cristo, il vero pane quotidiano.
Se l’umanità non si nutre della parola di Gesù come mangia il pane,
non troverà mai la pace. Solo quando vivremo come figli del Padre
Nostro, avremo la vera Pace, e quando non siamo così rischiamo di cadere
nella tentazione.
Infine, prego il Signore di benedire tutti voi.
Di seguito in questa pagina potrete vedere come sono stati usati i
soldi della donazione e una gallery fotografica che testimonia la
distribuzione di cibo e aiuti.
P. Samir Youssef
(Parroco della diocesi di Zakho e Amadiya)
(Parroco della diocesi di Zakho e Amadiya)
Report finanziario:
- 11.400 dollari per cesti alimentari distribuiti a 250 famiglie
- 5.000 dollari in contanti per 50 famiglie
- 2.750 dollari in vestiti, scarpe
- 1.450 dollari in mobilia
- 600 dollari per un generatore
- 9200 dollari in medicine
- Il totale è di 21.400 dollari