By La Voce del Popolo (Brescia)
L. Zanardini
L’amore vince la violenza. Mercoledì 9 marzo la parrocchia cittadina di Santa Maria in Silva ha ospitato un incontro sulla difficile situazione dell’Iraq.
Mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare dei cattolici caldei di Baghdad, ha portato la sua testimonianza sulla persecuzione dei cristiani nella serata alla quale ha partecipato anche don Renato Sacco, coordinatore di Pax Christi.
L'iniziativa era inserita in "MisericordiAmo", il programma messo a punto da don Fabio Corazzina in questo tempo liturgico.
La misericordia è, quindi, il filo rosso che ha accompagnato la presenza di mons. Warduni. La riflessione è stata preceduta dalla celebrazione eucaristica: attorno alla stessa Mensa per pregare e invocare la pace. Nessun accenno alla situazione politica, ma piuttosto l'invito costante alla preghiera per un popolo (l'Iraq) e per una terra (il Medio Oriente) dove i cristiani non vogliono perdere la speranza.
L. Zanardini
L’amore vince la violenza. Mercoledì 9 marzo la parrocchia cittadina di Santa Maria in Silva ha ospitato un incontro sulla difficile situazione dell’Iraq.
Mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare dei cattolici caldei di Baghdad, ha portato la sua testimonianza sulla persecuzione dei cristiani nella serata alla quale ha partecipato anche don Renato Sacco, coordinatore di Pax Christi.
L'iniziativa era inserita in "MisericordiAmo", il programma messo a punto da don Fabio Corazzina in questo tempo liturgico.
La misericordia è, quindi, il filo rosso che ha accompagnato la presenza di mons. Warduni. La riflessione è stata preceduta dalla celebrazione eucaristica: attorno alla stessa Mensa per pregare e invocare la pace. Nessun accenno alla situazione politica, ma piuttosto l'invito costante alla preghiera per un popolo (l'Iraq) e per una terra (il Medio Oriente) dove i cristiani non vogliono perdere la speranza.
L’assenza della pace è la paura più grande della comunità irachena?
La situazione dell’Iraq non è buona perché dopo una difficoltà ne è subentrata un’altra. Non c’è una pace duratura a causa degli interessi: ciascuno cerca il proprio interesse. Non si pensa all’Iraq e agli iracheni. Non riusciamo a vincere questo problema, perciò preghiamo perché il Signore ci dia la grazia della pace e che tutti i nostri cittadini possano restare in Iraq senza emigrare. Noi cristiani cerchiamo di vivere la nostra fede, ma siccome c’è questa insicurezza molti non vengono in chiesa perché hanno paura. La Chiesa cerca di essere sempre aperta, facendo il catechismo e offrendo uno spazio aperto ai giovani perché i cristiani non si sentano a disagio.
I cristiani sono fuggiti e stanno fuggendo perché perseguitati. Se il Medio Oriente perde i cristiani, cosa perde?
Sentiamo quasi che ci sia un complotto contro i cristiani in Medio Oriente. La maggioranza delle persone sa che il Medio Oriente senza i cristiani sarà molto debole. Preghiamo il Signore che ha scelto il Medio Oriente: lì è nato, è vissuto, è morto e risorto. Invochiamo per il cuore dei cristiani la grazia del Signore.
Tra i perseguitati c'è stato senza dubbio il vescovo mons. Rahho che ha donato la sua vita per Cristo...
Il vescovo Rahho è un martire. Parlava con molta chiarezza per il bene di tutti i cittadini iracheni, per questo è stato visto come una persona indesiderata, è stato catturato e ucciso. Ricordo quei giorni di dolore, di ansia, quando trattavamo la sua liberazione. Sono sicuro che è in cielo e prega per noi. Chiediamo al Signore, per mezzo di Maria, di dare la forza ai cristiani di rimanere nella loro patria e nelle loro città, perché siano veri missionari di Cristo, perché siano veri testimoni della libertà e dell’amore.