By Asia News
“Sono violenze contro Dio e contro l’uomo, che non hanno nessuna giustificazione. Sono atti cannibaleschi, nemmeno gli animali commettono gesti così terribili, colpire in un centro commerciale dove ci sono donne, bambini, giovani. Non vi sono giustificazioni”.
usa mezze misure mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare dei caldei a Baghdad, per condannare gli attentati di ieri delle milizie dello Stato islamico nella capitale irakena, che hanno causato decine di vittime. Ad AsiaNews il prelato sottolinea che “a dispetto dei tentativi e delle buone intenzioni, il governo non riesce a garantire la sicurezza. Si parla molto, ma nei fatti si agisce poco e sono ricominciate le esplosioni, i rapimenti, le violenze”.
“Sono violenze contro Dio e contro l’uomo, che non hanno nessuna giustificazione. Sono atti cannibaleschi, nemmeno gli animali commettono gesti così terribili, colpire in un centro commerciale dove ci sono donne, bambini, giovani. Non vi sono giustificazioni”.
usa mezze misure mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare dei caldei a Baghdad, per condannare gli attentati di ieri delle milizie dello Stato islamico nella capitale irakena, che hanno causato decine di vittime. Ad AsiaNews il prelato sottolinea che “a dispetto dei tentativi e delle buone intenzioni, il governo non riesce a garantire la sicurezza. Si parla molto, ma nei fatti si agisce poco e sono ricominciate le esplosioni, i rapimenti, le violenze”.
Per questo, aggiunge, “chiedo a tutti una preghiera, e che l’Europa,
gli Stati Uniti, l’Occidente si risveglino dal proprio torpore e
agiscano non per fare la guerra, ma per promuovere una vera pace. Non
vendere armi, ma ricostruire assieme. Già due anni fa avevo detto che,
senza una azione decisa, [i jihadisti] sarebbero venuti a bussare alle
vostre porte, alle porte dell’Europa”.
Ieri miliziani dello Stato islamico hanno colpito la maggioranza
musulmana sciita in Iraq, con un attacco mirato in un centro commerciale
della capitale che ha provocato 18 morti. Uomini armati hanno fatto
esplodere un’autobomba, poi hanno fatto irruzione all’al-Jawhara
shopping centre, nel quartiere di al-Jadida. All’arrivo delle forze di
sicurezza, due assalitori si sono fatti saltare in aria; altri due
kamikaze sono stati colpiti prima di azionare il dispositivo.
Sempre ieri, gruppi estremisti hanno colpito in altre due zone della
capitale facendo esplodere ordigni rudimentali e causando la morte di
almeno 20 persone. Una prima bomba è deflagrata a Muqdadiya, 80 km a
nord di Baghdad; una seconda è stata azionata mentre sulla scena
dell’attentato stavano sopraggiungendo le squadre di soccorso. Infine,
sarebbe di almeno cinque vittime il bilancio di un’autobomba fatta
esplodere nel sobborgo di Nahrawan, a sud-est.
Al momento non si hanno rivendicazioni ufficiali degli attentati a
Muqdadiya e Nahrawan, mentre un sito web riconducibile allo Stato
islamico afferma che dietro l’attacco al centro commerciale di Baghdad
vi è la mano dei miliziani guidati da al-Baghdadi. Nel mirino gli
sciiti, definiti con disprezzo dal movimento jihadista sunnita “pagani
negazionisti”.
Per il vescovo ausiliare di Baghdad “non vi è traccia di Dio” nelle
azioni compiute dai terroristi, ma solo “gesti terribili” che sono causa
di “tristezza e pianto”. Nel rispondere a questa spirale di violenza e
terrore, la Chiesa caldea rilancia le opere di carità a favore della
popolazione, senza distinzioni fra cristiani e musulmani.
“Stamattina - racconta mons. Warduni - sono andato con un gruppo di volontari della Caritas in un campo profughi situato a 20 km dalla capitale, in cui hanno trovato riparo 1600 famiglie fuggite da Ramadi”, teatro di recente di uno scontro durissimo fra esercito e jihadisti.
“Stamattina - racconta mons. Warduni - sono andato con un gruppo di volontari della Caritas in un campo profughi situato a 20 km dalla capitale, in cui hanno trovato riparo 1600 famiglie fuggite da Ramadi”, teatro di recente di uno scontro durissimo fra esercito e jihadisti.
Si tratta di famiglie in larghissima maggioranza musulmane, prosegue
il prelato, “cui abbiamo distribuito cibo, olio, generi di prima
necessità, aiuti… La gente ci ha ringraziato, ha detto che questi sono i
‘veri gesti’ dei cristiani, che tutti dovrebbero agire così, non come
Daesh che ha solo in mente violenza e terrore. Si tratta della quinta
distribuzione di aiuti in pochi mesi da parte della Chiesa irakena”.
Intanto un raid dell’aviazione statunitense ha centrato un magazzino
al cui interno le milizie dello Stato islamico avevano depositato
milioni di dollari in contanti, per finanziare le loro attività
criminali e terroriste. Ad affermalo è un alto funzionario della Difesa
americana, secondo cui l’edificio colpito nei giorni scorsi conteneva al
suo interno una somma (non specificata) di "svariati milioni”.
Tagliare fondi e finanziamenti ai miliziani di al-Baghdadi
(provenienti dalla vendita di petrolio e di reperti antichi trafugati
dai territori sotto il loro controllo, oltre a un sistema diffuso e
articolato di tassazione al suo interno) è proprio uno degli obiettivi
della coalizione internazionale. Sebbene i raid siano riusciti a ridurre
la produzione di greggio - stimato attorno ai 450 milioni all’anno - il
sistema di tassazione nel Califfato è in grado di garantire molto più
denaro. Alla riscossione è preposto un reparto ad hoc dell’esercito
jihadista, con un valore complessivo di centinaia di milioni di
dollari.