By Asia News
di Joseph Mahmoud
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| Photo by Chaldean Patriarchate | 
La "Casa Beit 'Ania" è un centro nato nel 2000 su iniziative di due 
ragazze cristiane, Alhan e Anwar, che hanno percorso a lungo le strade 
della capitale alla ricerca di persone senza famiglia, sole e 
abbandonate. Grazie alla generosità dei fedeli, le due giovani hanno 
potuto rilevare una casa e dar vita a una struttura che si occupa di 
queste persone più sfortunate. Oggi è considerata un vera e propria 
"oasi di pace e di convivenza", in grado di ospitare oltre 50 persone, 
uomini e donne, cristiani, musulmani e di altre fedi religiose. 
Nell'omelia Sua Beatitudine ha ricordato che "oggi stiamo celebrando 
una vera Pasqua. Alhan e Anwar, come due discepoli di Gesù, hanno 
preparato ogni dettaglio [per la funzione]". Mar Sako si è rivolto agli 
ospiti del centro sottolineando che "voi avete bisogno del Signore. 
Nonostante la vostra condizione fisica o sociale, voi siete vicini a 
Dio. E la Pasqua è per voi". 
Riferendosi alla disabilità, il Patriarca caldeo ha quindi aggiunto 
che "siete capaci di trovare nel vostro handicap una grande forza per 
vivere, con pace e gioia. Con la forza della Pasqua voi siete 
trasformati". Egli ha quindi specificato che "siamo tutti cristiani e 
musulmani, siamo fratelli" e "la nostra religione deve essere una ottima
 occasione per vivere in pace e gioia". La nostra preghiera di oggi, ha 
concluso Mar Sako rivolgendosi ai presenti, "è un segno della 
gratitudine e dell'affetto: ecco la vera Pasqua". 
Al termine della cerimonia il Patriarca caldeo ha voluto offrire loro
 un pranzo, quale segno di vicinanza, amicizia e condivisione. 
 
