By Asia News
Il Patriarca Caldeo iracheno, Louis
Raphael Sako I, ha espresso la sua preoccupazione per il continuo calo
della presenza di cristiani nel Paese: "Se non saranno prese delle
misure, il numero dei fedeli nei prossimi dieci anni sarà di solo
qualche migliaio".
La comunità cristiana irachena contava più di un milione di adepti,
600 mila solo a Baghdad, ora se ne contano meno di 400 mila in tutto il
Paese. Le principali cause di questa forte migrazione sono la scarsa
sicurezza nel Paese, il peggioramento dell'estremismo islamico, le
minacce di morte contro i cristiani e il sequestro delle loro proprietà
da parte di gruppi armati.
Inoltre, il Patriarca sostiene che questo forte movimento di
migrazione è dovuto anche dall'incoraggiamento da parte delle potenze
occidentali, dichiarando che si tratto di un fenomeno spaventoso e
preoccupante.
Sako, dopo aver visitato le comunità presenti in tutto il territorio
nazionale, ha affermato: "I cristiani sono coloro che soffrono di più la
recrudescenza della violenza in tutto l'Iraq. Ciò è dovuto al fatto che
i cristiani non mantengono affiliazioni tribali, come invece fanno gli
arabi musulmani. L'unica via che hanno per risolvere le controversie è
attraverso il sistema legale iracheno, che è spesso criticato per la sua
corruzione, ed è soggetto a manipolazioni politche."