"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

17 aprile 2014

Passi di coesistenza tra cristiani e musulmani in Kurdistan. Mar Louis Raphael I Sako e Massoud Barzani

By Baghdadhope*

Lo scorso 5 aprile, nel corso della visita del Patriarca della Chiesa caldea, Mar Louis Raphael I Sako, al presidente della regione curda, Massoud Barzani, è stato raggiunto un importante accordo che riguarda la coesistenza nell'area della componente musulmana e cristiana, e specificatamente l'uso denigratorio del termine "fala" che deriva da "fellah" (contadino) per designare i cristiani che, secondo Barzani, devono essere invece denominati come tali.
Il termine "fala" secondo Mar Sako non ha nulla a che vedere, proprio per la sua etimologia, con i cristiani che invece rappresentano una élite culturale in Iraq. Oltre a questo problema però il Patriarca ha sollevato anche quello che riguarda l'istruzione religiosa nelle scuole, ad esempio facendo sì che gli scritti sulla Cristianità siano affidati a cristiani e non ad altri. 
La risposta alle richieste del Patriarca è stata positiva tanto che la questione dell'appellativo denigratorio sarà discussa, secondo le parole di Barzani, in parlamento. 
Il patriarca ha chiesto anche di aiutare i cristiani rifugiati nel Kurdistan a trovare lavoro e gli studenti ad essere ammessi nelle università, così come di far sì che ai cristiani vengano restituite le proprietà occupate da altri. Anche per queste richieste, come ha dichiarato Mar Sako a Baghdadhope, la risposta del presidente del Kurdistan è stata positiva.