By Baghdadhope*
Il
30 aprile 2010 il lungo periodo di 40 anni in cui non era stata più costruita una chiesa cattolica nel territorio della Diocesi di Lione era stato interrotto con
la posa a Vaulx-en-Velin, alla periferia di Lione, della prima pietra
della chiesa di San Tommaso per i cristiani francesi, iracheni, tamil ed africani.
La prima pietra della chiesa, interamente
finanziata dalla Diocesi di Lione per il costo di 4 milioni di Euro, fu posata dall'Arcivescovo di Lione, Mons. Philippe Barbarin, che
nel suo discorso espresse la speranza che essa potesse diventare un
luogo di pace nella città il cui nome è associato ai violenti disordini
occorsi tra immigrati e polizia avvenuti nel 1990.
In realtà ad essere posata non fu
"una" prima pietra ma due, una delle quali proveniente dall'Iraq,
il paese di cui sono originarie le circa 250 famiglie (circa 800 persone) di
rito cattolico caldeo emigrate nella periferia lionese a partire dagli
inizi degli anni 90.
Precedentemente parte di una delle più antiche chiese mesopotamiche la pietra era stata donata per ornare l'altare della chiesa di San Tommaso, l'apostolo cui si deve la diffusione del cristianesimo nelle lontane terre della Mesopotamia e dell'India.
Precedentemente parte di una delle più antiche chiese mesopotamiche la pietra era stata donata per ornare l'altare della chiesa di San Tommaso, l'apostolo cui si deve la diffusione del cristianesimo nelle lontane terre della Mesopotamia e dell'India.
A
guidare la comunità irachena cristiana di Lione è Padre Muhannad al
Tawil, un domenicano originario di Baghdad, che al momento della posa della prima pietra della nuova chiesa dichiarò come la
costruzione della chiesa avesse un alto valore simbolico perchè al
messaggio di distruzione che accompagna gli attentati ai luoghi di culto
ed ai cristiani in Iraq risponde mostrando come gli iracheni cristiani
non smettano di diffondere invece il messaggio del Cristianesimo.
Domenica 2 dicembre il messaggio è diventato realtà con la solenne consacrazione della chiesa di San Tommaso da parte di Mons. Philippe Barbarin che ha dato inizio alla cerimonia con le parole: "Apritevi, porte eterne" e che non ha mancato di esprimere la propria convinzione che costruire una "casa della pace" proprio a Vaulx-en-Velin sia "importante".
La chiesa è un edificio edificio moderno a forma di cubo con gli spigoli arrotondati su una delle cui facciate esterne campeggia in grandi lettere gialle l'invito di San Tommaso: "Andiamo!"
Le buone notizie per la comunità caldea in Francia non sono però solo nella consacrazione della chiesa di San Tommaso. Il giorno prima, infatti, ad Arnouville (Val d’Oise) è stata posata la prima pietra della chiesa di San Giovanni Apostolo alla presenza del cardinale André Vingt-trois, Ordinario per i cattolici orientali in Francia. La chiesa, che servirà la comunità di circa 500 famiglie caldee che risiedono nelle zone di Arnouville, Villiers-le-Bel, e Gonesse (Val d’Oise), potrà ospitare 500 fedeli. Avrà un presbiterio per due sacerdoti, sei aule per il catechismo e l'insegnamento del francese, un aula polivalente ed una biblioteca.