By SIR
“Prego ogni giorno per i cristiani in Iraq”. Lo ha detto Benedetto XVI, rispondendo alla domanda rivolta da giovani di Baghdad, che chiedono come convincere i cristiani perseguitati a non emigrare.
Per il Papa, occorre fare “il possibile perché possano rimanere, perché possano resistere alla tentazione di migrare”, anche manifestando che “noi siamo vicini a voi, cari fratelli in Iraq, che noi vogliamo aiutarvi”. E “le istituzioni, tutti coloro che hanno realmente una possibilità di fare qualcosa in Iraq per voi, devono farlo”. La Santa Sede “è in permanente contatto con le diverse comunità, non solo con le comunità cattoliche, con le altre comunità cristiane, ma anche con i fratelli musulmani, sia sciiti, sia sunniti. E vogliamo fare un lavoro di riconciliazione, di comprensione, anche con il governo, aiutarlo in questo cammino difficile di ricomporre una società lacerata. Perché questo è il problema, che la società è profondamente divisa”.
Si deve ricostruire la “consapevolezza” che, nella diversità, c’è “una storia in comune” “E noi vogliamo, in dialogo, proprio con i diversi gruppi, aiutare il processo di ricostruzione e incoraggiare voi, cari fratelli cristiani in Iraq, di avere fiducia, di avere pazienza, di avere fiducia in Dio, di collaborare in questo processo difficile”, ha concluso.
Clicca qui per il testo integrale della domanda e della risposta di Benedetto XVI
“Prego ogni giorno per i cristiani in Iraq”. Lo ha detto Benedetto XVI, rispondendo alla domanda rivolta da giovani di Baghdad, che chiedono come convincere i cristiani perseguitati a non emigrare.
Per il Papa, occorre fare “il possibile perché possano rimanere, perché possano resistere alla tentazione di migrare”, anche manifestando che “noi siamo vicini a voi, cari fratelli in Iraq, che noi vogliamo aiutarvi”. E “le istituzioni, tutti coloro che hanno realmente una possibilità di fare qualcosa in Iraq per voi, devono farlo”. La Santa Sede “è in permanente contatto con le diverse comunità, non solo con le comunità cattoliche, con le altre comunità cristiane, ma anche con i fratelli musulmani, sia sciiti, sia sunniti. E vogliamo fare un lavoro di riconciliazione, di comprensione, anche con il governo, aiutarlo in questo cammino difficile di ricomporre una società lacerata. Perché questo è il problema, che la società è profondamente divisa”.
Si deve ricostruire la “consapevolezza” che, nella diversità, c’è “una storia in comune” “E noi vogliamo, in dialogo, proprio con i diversi gruppi, aiutare il processo di ricostruzione e incoraggiare voi, cari fratelli cristiani in Iraq, di avere fiducia, di avere pazienza, di avere fiducia in Dio, di collaborare in questo processo difficile”, ha concluso.
Clicca qui per il testo integrale della domanda e della risposta di Benedetto XVI