By AGI News
"Nobile, forte, coraggioso, scevro da qualsiasi intolleranza o pregiudizio, un Pontefice che la Storia non aveva mai avuto prima": e' il ricordo di Papa Wojtyla tratteggiato dall'ambasciatore iracheno presso la Santa Sede, Habeeb Mohammed Hadi Al-Sadr.
In una lettera-poesia indirizzata idealmente al Papa polacco, il diplomatico ha voluto sottolineare come Giovanni Paolo II sia stato il primo pontefice a visitare una moschea e a "baciare il Libro Sacro", ovvero il Corano.
L'Iraq festeggera' la beatificazione con speciali messe che verranno officiate in tutte le chiese, compresa la cattedrale siro-cattolica di Baghdad, colpita il 31 ottobre da un sanguinoso attentato in cui sono morti 46 cristiani. Inoltre, il Cardinale Emmanuel Delly III, Patriarca dei Caldei cattolici, sara' a Roma per partecipare alla cerimonia di piazza San Pietro.
"Sei anni sono trascorsi da quando hai lasciato i tuoi fedeli che ti amavano tanto, ed ancora il tuo ricordo e' nelle nostre anime e sulle nostre labbra e i tuoi saggi insegnamenti non hanno mai abbandonato la nostra memoria e ci hanno nutrito fino ad oggi", ha scritto Habeeb al-Sadr nella lettera trasmessa all'Agi. "Chi riusci' a perdonare, come facesti tu, colui che aveva tentato di ucciderlo? E chi, come te, chiese scusa agli ebrei per l'ingiustizia che avevano subito nel Medio Evo e per le atrocita' commesse per mano dei nazisti? Ha forse la Storia dato testimonianza di un altro Santo Padre che ha girato il mondo intero per far visita ai suoi fedeli in piu' di 104 diocesi , tanto da guadagnarsi il nome di Papa viaggiatore? O ha forse mai dato notizia di un Papa che, dopo 450 anni, e' entrato in una chiesa anglicana o per primo ha visitato una moschea, baciando il Libro Sacro? Sono solo alcuni degli esempi che ci fanno capire la peculiarita' di un Papa che mai la Storia aveva avuto prima. In verita' - ha proseguito Al-Sadr - mai la Storia aveva visto una ricchezza simile concentrata in un'unica persona: nobile, lontano da qualsiasi intolleranza e da qualsiasi pregiudizio, forte e coraggioso nel prendere decisioni e fare la volonta' divina. Sei stato sempre il primo nel tuo tempo a sorridere, a essere tranquillo e fiducioso, e ti sei fatto carico della sofferenza altrui", si legge nella lettera. "E la volonta' di Dio, che ti ha scelto per il suo regno, ha voluto che il tuo successore fosse un Padre Santo che cammina allo stesso tuo modo, donando a tutti lo stesso amore che hai donato tu e rappresenta la nostra speranza".
La beatificazione di papa Wojtyla sara' anche un'occasione per rinsaldare la comunita' cristiana irachena, che nei mesi passati e' finita nel mirino di Al Qaeda. Dopo lo choc dell'attentato alla cattedrale di Nostra Signora della Salvezza a Baghdad, "la vita sta ritornando lentamente alla normalita'", ha riferito all'Agi padre Aisar Saeed. "I fedeli stanno riacquistando fiducia e finalmente, dopo quattro mesi, abbiamo potuto riprendere le nostre attivita', compreso il catechismo per i bambini". Il sacerdote ha confermato che "nulla verra' toccato all'interno della chiesa", che reca ancora le impronte delle mani insanguinate ed ha le mura crivellate dei colpi esplosi dal commando di terroristi. "Ormai la cattedrale e' diventata una sorta di santuario dove le persone entrano per rendere omaggio alle vittime del 31 ottobre. Ma stiamo lavorando sodo per dare un volto nuovo alla facciata", ha concluso.
"Nobile, forte, coraggioso, scevro da qualsiasi intolleranza o pregiudizio, un Pontefice che la Storia non aveva mai avuto prima": e' il ricordo di Papa Wojtyla tratteggiato dall'ambasciatore iracheno presso la Santa Sede, Habeeb Mohammed Hadi Al-Sadr.
In una lettera-poesia indirizzata idealmente al Papa polacco, il diplomatico ha voluto sottolineare come Giovanni Paolo II sia stato il primo pontefice a visitare una moschea e a "baciare il Libro Sacro", ovvero il Corano.
L'Iraq festeggera' la beatificazione con speciali messe che verranno officiate in tutte le chiese, compresa la cattedrale siro-cattolica di Baghdad, colpita il 31 ottobre da un sanguinoso attentato in cui sono morti 46 cristiani. Inoltre, il Cardinale Emmanuel Delly III, Patriarca dei Caldei cattolici, sara' a Roma per partecipare alla cerimonia di piazza San Pietro.
"Sei anni sono trascorsi da quando hai lasciato i tuoi fedeli che ti amavano tanto, ed ancora il tuo ricordo e' nelle nostre anime e sulle nostre labbra e i tuoi saggi insegnamenti non hanno mai abbandonato la nostra memoria e ci hanno nutrito fino ad oggi", ha scritto Habeeb al-Sadr nella lettera trasmessa all'Agi. "Chi riusci' a perdonare, come facesti tu, colui che aveva tentato di ucciderlo? E chi, come te, chiese scusa agli ebrei per l'ingiustizia che avevano subito nel Medio Evo e per le atrocita' commesse per mano dei nazisti? Ha forse la Storia dato testimonianza di un altro Santo Padre che ha girato il mondo intero per far visita ai suoi fedeli in piu' di 104 diocesi , tanto da guadagnarsi il nome di Papa viaggiatore? O ha forse mai dato notizia di un Papa che, dopo 450 anni, e' entrato in una chiesa anglicana o per primo ha visitato una moschea, baciando il Libro Sacro? Sono solo alcuni degli esempi che ci fanno capire la peculiarita' di un Papa che mai la Storia aveva avuto prima. In verita' - ha proseguito Al-Sadr - mai la Storia aveva visto una ricchezza simile concentrata in un'unica persona: nobile, lontano da qualsiasi intolleranza e da qualsiasi pregiudizio, forte e coraggioso nel prendere decisioni e fare la volonta' divina. Sei stato sempre il primo nel tuo tempo a sorridere, a essere tranquillo e fiducioso, e ti sei fatto carico della sofferenza altrui", si legge nella lettera. "E la volonta' di Dio, che ti ha scelto per il suo regno, ha voluto che il tuo successore fosse un Padre Santo che cammina allo stesso tuo modo, donando a tutti lo stesso amore che hai donato tu e rappresenta la nostra speranza".
La beatificazione di papa Wojtyla sara' anche un'occasione per rinsaldare la comunita' cristiana irachena, che nei mesi passati e' finita nel mirino di Al Qaeda. Dopo lo choc dell'attentato alla cattedrale di Nostra Signora della Salvezza a Baghdad, "la vita sta ritornando lentamente alla normalita'", ha riferito all'Agi padre Aisar Saeed. "I fedeli stanno riacquistando fiducia e finalmente, dopo quattro mesi, abbiamo potuto riprendere le nostre attivita', compreso il catechismo per i bambini". Il sacerdote ha confermato che "nulla verra' toccato all'interno della chiesa", che reca ancora le impronte delle mani insanguinate ed ha le mura crivellate dei colpi esplosi dal commando di terroristi. "Ormai la cattedrale e' diventata una sorta di santuario dove le persone entrano per rendere omaggio alle vittime del 31 ottobre. Ma stiamo lavorando sodo per dare un volto nuovo alla facciata", ha concluso.