Giovedì 14 aprile i giovani della parrocchia caldea di Mar Qardagh ad Erbil (Kurdistan iracheno) parteciperanno ad un pellegrinaggio che li unirà, nel pensiero e nella preghiera, ad i giovani che si stanno preparando a partecipare alla GMG di Madrid ed alle figure dell’attuale pontefice e di colui che l’ha preceduto. Il programma della giornata pervenuto a Baghdadhope prevede l’incontro dei giovani guidati da Padre Rayan Atto nel villaggio di Shaqlawa al tramonto del sole quando ascolteranno la storia ed il significato delle tante GMG che nel corso degli anni hanno saputo unire nella preghiera, nella riflessione e nell’amore per Cristo giovani di tutto il mondo.
Nella foto: salita al monastero di Raban Buya
Seguirà un intervento di Padre Atto sulla figura di Giovanni Paolo II ed il suo speciale rapporto con giovani che partirà da una frase pronunciata in occasione del messaggio per la GMG di Toronto del 2002: “Scoprite le vostre radici cristiane, imparate la storia della Chiesa, approfondite la conoscenza dell'eredità spirituale che vi è stata trasmessa, seguite i testimoni e i maestri che vi hanno preceduto!”
Nella foto: resti del monastero di Raban Buya
Subito dopo ad essere protagonista sarà Benedetto XVI e le sue ultime riflessioni e parole attraverso la trasmissione di alcuni sui interventi. Dopo la cena si ricorderà ancora una volta la figura di Giovanni Paolo II durante la recita del rosario cui seguirà la preghiera eucaristica, l’esposizione del Santissimo, l’adorazione, ed una riflessione ispirata dai padri eremiti della chiesa caldea. All’alba Padre Atto porterà, seguito dai giovani che hanno vegliato tutta la notte, il corpus domini su per le pendici del monte che sovrasta Shaqlawa dove si trovano i resti del’antichissimo (IV° secolo d.C.) monastero di Raban Buya, meta prediletta dei pellegrinaggi dei cristiani della regione e dove sarà impartita la benedizioni a tutti i partecipanti al pellegrinaggio. Forse nessuno di quei giovani potrà partecipare alla prossima GMG di Madrid ma è certo che lo faranno con il cuore.
Per adesso con il pellegrinaggio al monastero di Raban Buya dimostrano quanto sia forte la loro determinazione a rimanere in un paese in cui non è facile essere cristiani.
Nella foto: Shaqlawa