"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

16 dicembre 2012

Iraq, Messa del cardinale Sandri a Kirkuk: “Cristo, nostra unica speranza”


Ai vescovi, ai sacerdoti dell’Iraq e a tutti i fedeli, “giunga cordiale la benedizione apostolica del Papa, che mi ha incaricato di salutarvi e incoraggiarvi nell’amore comune di Cristo, nostra unica speranza”.
Così il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nell’omelia durante la Santa Messa nella cattedrale caldea a Kirkuk, in Iraq. Non accada mai – ha detto il porporato - che per le privazioni materiali e personali, per la guerra, la povertà, l’emigrazione, si perda la speranza! “La liturgia ridesta sempre gli occhi e il cuore all’agire di Dio”.
“La vostra Chiesa, fin dalle origini
– ha ricordato il cardinale Leonardo Sandri - ha affrontato, sorretta da mirabili esempi di santità e dottrina, non poche persecuzioni e il martirio. Fondata dagli stessi apostoli è stata fecondata dal loro sangue e da quello dei primi discepoli”.
“La terra degli Assiri, dei Babilonesi e dei Caldei, popoli biblici che hanno deportato Israele e Giuda quasi per cancellare il dialogo di Dio col suo
popolo, è divenuta la destinataria delle promesse del Dio dell’alleanza, per il piccolo resto rimasto fedele”.
“Nella vostra nazione sfigurata e ferita
– ha affermato il porporato - i cristiani sono oggi il piccolo gregge. Il Signore vi esorta a non temere e piuttosto ad attingere alla fonte della Grazia, che ci è data in Cristo”. “Solo lasciando che si rinnovi ogni giorno l’uomo interiore, potremo attraversare insieme i deserti e le asperità della storia”.
“Solo nutrendoci del Pane della Carità
– ha concluso il cardinale Leonardo Sandri - porteremo una testimonianza vera nella società tra mille tensioni e lotte di potere”.