"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

27 marzo 2011

Delegazione parlamentare italiana visita la comunità irachena cristiana

By Baghdadhope*

Da Roma all'Iraq. Perché i cristiani non si sentano dimenticati Fonte: Tracce 25 marzo 2011
di Linda Stroppa

Era il 12 gennaio quando alla Camera dei deputati veniva approvata all’unanimità la mozione contro le persecuzioni dei cristiani nel mondo. Un documento che si richiamava al messaggio di Benedetto XVI, “Libertà religiosa, via per la pace” e che segnava l’impegno dell’Italia a proteggere i diritti delle minoranze perseguitate.
A pochi giorni dalla strage di Alessandria (del 1 gennaio 2011), il Parlamento decise di «condannare apertamente gli episodi di intolleranza religiosa», che nel 75% dei casi, secondo il rapporto dell’organizzazione “Acs” (Aiuto alla chiesa che soffre), sono contro i cristiani.
«Un vero e proprio calvario», l’ha definito Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera. E lo dimostrano le storie di Shabbatz Bhatti, Asia Bibi… E Younis e Jameel Masih, uccisi due giorni fa in Pakistan. E la lista dei nomi è molto più lunga.
Per questo motivo, a due mesi di distanza dalla risoluzione, la posizione dell’Italia viene ribadita: domenica 27 marzo, una delegazione di parlamentari guidati da Lupi si recherà in visita in Iraq, a Baghdad. «La situazione delle comunità cristiane in Paesi come l’Egitto, l’Iraq, il Pakistan, la Cina, è diventata un capitolo centrale dell’attività parlamentare», spiega Lupi, che a gennaio aveva incontrato monsignor Shlemon Warduni, patriarca caldeo di Baghdad.
Alla domanda: «Che cosa possiamo fare noi per la situazione in Iraq?», la risposta del Vescovo era stata chiara: «Fate almeno che questi fatti non accadano nell’indifferenza. C’è bisogno di testimoni». Nasce da qui l’idea di una delegazione di parlamentari che possano esprimere la solidarietà italiana, «non solo dal punto di vista istituzionale, ma prima di tutto umano» verso i cristiani iracheni. Il gesto è semplice: «Celebreremo la messa insieme a loro. Perché i segni valgono più di tutto».
Lunedì, la delegazione - tra cui Farina (Pdl), Binetti (Udc), Maran (Pd), Polledri (Lega) e Rota (Idv) - incontreranno il Presidente del Parlamento iracheno, il Ministro degli Esteri e i rappresentanti della comunità cristiana in Iraq. «Bisogna rafforzare il legame con loro», dice ancora Lupi, «perché non si sentano dimenticati. La visita a Baghdad non è che un piccolo segno della nostra vicinanza, per ribadire che senza libertà religiosa, non è possibile la democrazia».

Iraq, delegazione Camera a Baghdad: incontrerà cristiani
Fonte: L'Unico
27 Marzo 2011

Nel pomeriggio di oggi la delegazione, accolta dall'ambasciatore d'Italia Gennaro Carante, parteciperà, nella Cattedrale Siro-cattolica di Baghdad, alla Santa Messa celebrata dal cardinale Emmanuel II Delly, Primate della Chiesa cattolica caldea.
Alla celebrazione eucaristica seguirà un incontro in canonica con i leader della comunità cristiana in Iraq cui prenderà parte anche il nunzio apostolico in Iraq Giorgio Lingua.
La giornata di domani, invece, sarà dedicata agli incontri istituzionali. La delegazione guidata da Lupi sarà ricevuta dal presidente del Parlamento iracheno Osama al-Nujefi e dal presidente della commissione Esteri, Humam Hamoudi.
In mattinata, la delegazione visiterà la chiesa della Salvezza, distrutta da un attentato terroristico lo scorso 31 ottobre costato la vita a decine di cristiani: la bomba, infatti, è esplosa durante una celebrazione eucaristica.
Prima di lasciare Baghdad, i deputati incontreranno in ambasciata i militari del contingente italiano di stanza in Iraq: si tratta di un'ottantina di elementi, prevalentemente Carabinieri, impegnati nell'addestramento delle forze di polizia locali.


Dal TG2 di domenica 27 marzo 2011