By Baghdadhope*
La figura di Monsignor Faraj P. Raho, Arcivescovo caldeo di Mosul e martire della fede ritrovato morto il 12 marzo 2008 nei dintorni di Mosul, dove era stato rapito il 29 febbraio dopo aver celebrato la funzione della Via Crucis nella chiesa di Santo Spirito, è stata ricordata da una messa officiata dall'Arcivescovo della città Mons. Emil Shimoun Nona.
La messa ha celebrato anche il 25 anniversario della "Fraternità di Carità a Gioia" dedicata da Mons. Raho, anima della sua fondazione, ai "fratelli disabili" cui nel testamento stilato già nel 2003 aveva dedicato una frase densa di significato: “Da voi ho imparato l’amore, voi mi avete insegnato ad amare”.
La figura di Monsignor Faraj P. Raho, Arcivescovo caldeo di Mosul e martire della fede ritrovato morto il 12 marzo 2008 nei dintorni di Mosul, dove era stato rapito il 29 febbraio dopo aver celebrato la funzione della Via Crucis nella chiesa di Santo Spirito, è stata ricordata da una messa officiata dall'Arcivescovo della città Mons. Emil Shimoun Nona.
La messa ha celebrato anche il 25 anniversario della "Fraternità di Carità a Gioia" dedicata da Mons. Raho, anima della sua fondazione, ai "fratelli disabili" cui nel testamento stilato già nel 2003 aveva dedicato una frase densa di significato: “Da voi ho imparato l’amore, voi mi avete insegnato ad amare”.
"La vita e la morte di Monsignor Raho" ha dichiarato a Baghdadhope Mons. Nona, "è una luce che illumina la nostra vita a Mosul e ci dà la forza di rimanere come testimoni della fede cristiana pur in una situazione così difficile"