By SIR
“Al momento la situazione si presenta calma, ma ci sono timori per quello che potrà accadere venerdì dopo la preghiera, quando è stata convocata a piazza Tahrir una nuova manifestazione di protesta”. A fare il punto al SIR sulle proteste in Iraq è il vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni. “La tensione resta palpabile – spiega – la popolazione chiede infrastrutture per rilanciare lo sviluppo e salari più alti per poter vivere degnamente. Non è facile per nessuno vivere con pochissime ore di elettricità erogata”.
Per mons. Warduni, tuttavia, “la principale richiesta del popolo è l’aumento dei salari. Lo chiedono a gran voce anche davanti agli enormi stipendi di ministri e parlamentari che pare percepiscano diverse migliaia di dollari al mese. Sembra comunque che questi emolumenti verranno drasticamente ridotti”. A fronte di una tensione sociale che cresce man mano che si avvicina la giornata di venerdì, sembra migliorare la situazione della minoranza cristiana. A riguardo mons. Warduni parla di “relativa calma anche se la paura resta. Molti cristiani vanno in piazza a manifestare ma altri preferiscono restare in casa per evitare problemi”. Intanto ieri per i cristiani è giunta la “bella notizia” della nomina di due vescovi siro-cattolici, uno a Mossul e l’altro a Baghdad: “preghiamo per loro e per la missione che sono chiamati a svolgere” dice il vicario caldeo.
“Al momento la situazione si presenta calma, ma ci sono timori per quello che potrà accadere venerdì dopo la preghiera, quando è stata convocata a piazza Tahrir una nuova manifestazione di protesta”. A fare il punto al SIR sulle proteste in Iraq è il vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni. “La tensione resta palpabile – spiega – la popolazione chiede infrastrutture per rilanciare lo sviluppo e salari più alti per poter vivere degnamente. Non è facile per nessuno vivere con pochissime ore di elettricità erogata”.
Per mons. Warduni, tuttavia, “la principale richiesta del popolo è l’aumento dei salari. Lo chiedono a gran voce anche davanti agli enormi stipendi di ministri e parlamentari che pare percepiscano diverse migliaia di dollari al mese. Sembra comunque che questi emolumenti verranno drasticamente ridotti”. A fronte di una tensione sociale che cresce man mano che si avvicina la giornata di venerdì, sembra migliorare la situazione della minoranza cristiana. A riguardo mons. Warduni parla di “relativa calma anche se la paura resta. Molti cristiani vanno in piazza a manifestare ma altri preferiscono restare in casa per evitare problemi”. Intanto ieri per i cristiani è giunta la “bella notizia” della nomina di due vescovi siro-cattolici, uno a Mossul e l’altro a Baghdad: “preghiamo per loro e per la missione che sono chiamati a svolgere” dice il vicario caldeo.