By Baghdadhope*
Dopo che lo scorso autunno gli era stata assicurata la vita dal presidente iracheno, Jalal Talabani, che non aveva ratificato la condanna a morte emessa dalla corte criminale suprema irachena per “crimini contro l’umanità” Tareq Aziz, ex primo ministro iracheno di fede cristiana ha incassato ieri l’ennesima condanna. Come dichiarato dal portavoce della stessa corte, Mohammed Abdul Sahib, Aziz è stato condannato al carcere a vita insieme all’ex ministro degli interni Saadun Shaker per il ruolo svolto nell’uccisione di dirigenti sciiti negli anni 80 tra i quali figli e parenti dell’ayatollah Mohsen al-Hakim.
Su Tareq Aziz quindi pendono da ieri una condanna a morte e sei condanne a pene detentive.
Intanto a Baghdad il patriarca dell’antica chiesa dell’est, Mar Addai II, ha incontrato proprio il nipote di Mohsen al-Hakim, Ammar Hakim, attuale capo dello Sciri, Islamic Supreme Council of Iraq, con cui ha discusso della situazione degli iracheni cristiani e dei legami che legano di amore e solidarietà esistenti tra le diverse componenti della nazione.
Il segretario della Organization of Islamic Conference, Ekmeleddin Ihsanoglu, in visita alla cattedrale siro cattolica di Nostra Signora della Salvezza di Baghdad, teatro della strage dello scorso 31 ottobre, ha invece incontrato il patriarca della chiesa caldea, Cardinale Mar Emmanuel III Delly, cui ha espresso le condoglianze per le vittime innocenti del massacro reiterando i concetti di tolleranza, fratellanza e coesistenza tra le parti che i fedeli islamici sono chiamati a rispettare.