By Baghdadhope*
Secondo quanto riferito dal sito Basnews soldati dell'esercito iracheno avrebbero reso inservibili i routers ed interrotto la connessione al web all'interno di una chiesa a Bartella, nella Piana di Ninive, senza dare alcuna spiegazione del gesto.
Il complesso della chiesa aveva iniziato ad avere una connessione internet nel 2005 ed essa era stata riattivata solo qualche mese fa (dopo l'interruzione dovuta al controllo dell'area da parte dell'ISIS.)
Secondo quanto dichiarato da un abitante del luogo, e riportato da Basnews, gesti simili sono stati già compiuti nel villaggio cristiano di Qaraqosh e secondo la sua opinione sono legati al fatto che la connessione internet è fornita dal governo regionale curdo.
La chiesa, secondo il sito Voce dell'Iraq, è quella siro-cattolica di San Giorgio.
Come riportato da IshtarTV l'attacco è avvenuto nella mattina del 12 luglio ed ha seminato il panico tra la popolazione. Secondo l'Osservatorio Assiro per i Diritti Umani nella Piana di Ninive si tratta di atti irresponsabili da parte dell'esercito iracheno che possono compromettere il ritorno degli sfollati alle proprie case proprio nella delicata fase che ancora segue la cacciata dell'ISIS. L'Osservatorio ha ribadito inoltre che i cristiani sono cittadini originari dell'Iraq ed elemento di stabilità del paese e di conseguenza non devono essere usati per regolare i conti tra le forze in conflitto (il governo centrale iracheno e quello regionale curdo) se non ne si vuole minare la fiducia nel governo e nelle forze di sicurezza. Per queste ragioni, chiede l'Osservatorio, il governo centrale dovrebbe spiegare l'accaduto e scusarsi pubblicamente con i cittadini di Bartella che già soffrono per i cambiamenti demografici registrati negli ultimi anni. Il riferimento è la trasformazione che sta investendo la città una volta quasi interamente cristiana e che sta ora diventando, come affermò a maggio Padre Emanuel Youkhana della Chiesa Assira dell'Est "una città sciita" dove si vedono "foto degli ayatollah iraniani Khomeini e Khamenei." Un cambio demografico "facilitato e protetto dalle milizie sciite" al soldo del governo centrale che, secondo il vescovo siro-ortodosso di Mosul, Mons. Nicodemus Daoud Sharaf, avrebbe lo scopo di "causare disordini e destabilizzare la situazione della sicurezza per estromettere i cristiani che ancora resistono ed appropriarsi delle loro terre."
Alla luce di questi fatti e queste ipotesi è chiaro che anche la sola distruzione dei mezzi di connessione ad internet è percepita dai cristiani del luogo come un ennesimo tentativo di "ripulire" la città dalla loro presenza.
Il complesso della chiesa aveva iniziato ad avere una connessione internet nel 2005 ed essa era stata riattivata solo qualche mese fa (dopo l'interruzione dovuta al controllo dell'area da parte dell'ISIS.)
Foto Ankawa.com |
La chiesa, secondo il sito Voce dell'Iraq, è quella siro-cattolica di San Giorgio.
Come riportato da IshtarTV l'attacco è avvenuto nella mattina del 12 luglio ed ha seminato il panico tra la popolazione. Secondo l'Osservatorio Assiro per i Diritti Umani nella Piana di Ninive si tratta di atti irresponsabili da parte dell'esercito iracheno che possono compromettere il ritorno degli sfollati alle proprie case proprio nella delicata fase che ancora segue la cacciata dell'ISIS. L'Osservatorio ha ribadito inoltre che i cristiani sono cittadini originari dell'Iraq ed elemento di stabilità del paese e di conseguenza non devono essere usati per regolare i conti tra le forze in conflitto (il governo centrale iracheno e quello regionale curdo) se non ne si vuole minare la fiducia nel governo e nelle forze di sicurezza. Per queste ragioni, chiede l'Osservatorio, il governo centrale dovrebbe spiegare l'accaduto e scusarsi pubblicamente con i cittadini di Bartella che già soffrono per i cambiamenti demografici registrati negli ultimi anni. Il riferimento è la trasformazione che sta investendo la città una volta quasi interamente cristiana e che sta ora diventando, come affermò a maggio Padre Emanuel Youkhana della Chiesa Assira dell'Est "una città sciita" dove si vedono "foto degli ayatollah iraniani Khomeini e Khamenei." Un cambio demografico "facilitato e protetto dalle milizie sciite" al soldo del governo centrale che, secondo il vescovo siro-ortodosso di Mosul, Mons. Nicodemus Daoud Sharaf, avrebbe lo scopo di "causare disordini e destabilizzare la situazione della sicurezza per estromettere i cristiani che ancora resistono ed appropriarsi delle loro terre."
Alla luce di questi fatti e queste ipotesi è chiaro che anche la sola distruzione dei mezzi di connessione ad internet è percepita dai cristiani del luogo come un ennesimo tentativo di "ripulire" la città dalla loro presenza.