Back to Life in Iraq: a
Venezia la storia del pittore cristiano siriaco Matti al-Kanun, le cui
opere sono state sfregiate dall’Isis, sbarca per la prima volta in
Italia. Dopo l'installazione di tre opere all'Oratorio San Lodovico,
sbarca a Venezia, nell’Isola di san Servolo e per la sua prima volta in
Italia, il pittore Matti al Kanun, la cui storia è stata scoperta e
raccontata dal giornalista Emanuele Confortin. Diciannove opere,
restaurate dal pittore e dagli studenti di Ca' Foscari, saranno abbinate
a fotografie scattate da Confortin sulle scene di guerra e da un
documentario che contestualizza la storia di Al-Kanun.
L'inaugurazione
L'inaugurazione del 16 marzo 2018 sarà preceduta da una giornata di studi che illustrerà la situazione in Iraq, la storia di Al-Kanun, il processo di restauro dei dipinti su cui sono rimaste simboliche cicatrici e si affronteranno temi quali i diritti umani e la questione della minoranza yazidi, la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, l'arte come forma di resistenza alla guerra.
L'organizzazione
L’iniziativa è organizzata dal Center for the Humanities and Social Change dell’Università Ca'Foscari, un centro di ricerca interdisciplinare che valorizza il ruolo della cultura umanistica nell'affrontare i grandi temi della globalizzazione e del pluralismo culturale, l'associazione Nuova Icona, da anni specializzata nella scena artistica contemporanea di Iraq e vari altri paesi mediorientali, e della San Servolo Srl, che conferma la vocazione dell'isola come sede di eventi di alto profilo artistico e civile.
L'artista
Rifugiato iracheno, uomo mite, lontano dai palcoscenici, Al Kanun rappresentava nei suoi dipinti soggetti di varia natura, spesso ispirati al Rinascimento italiano, inclusi temi a sfondo religioso legati alla sua identità cristiana. I jihadisti lo hanno costretto a fuggire dalla sua casa a Bartella, cittadina a maggioranza cristiana, e dopo l’inclusione nel Califfato di Abu Bakral Baghdadi nel 2014, la casa è stata saccheggiata e le opere di Al Kanun deturpate dalla furia iconoclasta degli occupanti.
L'inaugurazione
L'inaugurazione del 16 marzo 2018 sarà preceduta da una giornata di studi che illustrerà la situazione in Iraq, la storia di Al-Kanun, il processo di restauro dei dipinti su cui sono rimaste simboliche cicatrici e si affronteranno temi quali i diritti umani e la questione della minoranza yazidi, la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, l'arte come forma di resistenza alla guerra.
L'organizzazione
L’iniziativa è organizzata dal Center for the Humanities and Social Change dell’Università Ca'Foscari, un centro di ricerca interdisciplinare che valorizza il ruolo della cultura umanistica nell'affrontare i grandi temi della globalizzazione e del pluralismo culturale, l'associazione Nuova Icona, da anni specializzata nella scena artistica contemporanea di Iraq e vari altri paesi mediorientali, e della San Servolo Srl, che conferma la vocazione dell'isola come sede di eventi di alto profilo artistico e civile.
L'artista
Rifugiato iracheno, uomo mite, lontano dai palcoscenici, Al Kanun rappresentava nei suoi dipinti soggetti di varia natura, spesso ispirati al Rinascimento italiano, inclusi temi a sfondo religioso legati alla sua identità cristiana. I jihadisti lo hanno costretto a fuggire dalla sua casa a Bartella, cittadina a maggioranza cristiana, e dopo l’inclusione nel Califfato di Abu Bakral Baghdadi nel 2014, la casa è stata saccheggiata e le opere di Al Kanun deturpate dalla furia iconoclasta degli occupanti.