Per la prima volta un concerto dedicato
ai missionari martiri, con un pensiero ai martiri del XXI secolo.
Venerdì 23 marzo alle ore 21, presso la Chiesa di San Carlo al
Lazzaretto di Milano, si terrà l’evento Voci insieme per l’Iraq. Meditazione con musiche di Arvo Pärt per coro e organo,
organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre con la collaborazione del
Coro da Camera di Varese diretto da Gabriele Conti e della Parrocchia di
Santa Francesca Romana. All’organo il maestro Giovanni Battista Mazza.
La serata ospiterà la testimonianza del
sacerdote iracheno don Karam Shamasha e le offerte raccolte saranno
devolute alla ricostruzione degli edifici di culto distrutti da Isis
nella Piana di Ninive. Ma rappresenterà anche un’occasione, alla vigilia
della XXVI Giornata di preghiera e di digiuno in memoria dei missionari
martiri, per ricordare queste eroiche figure della nostra Chiesa.
«Troppo spesso ci dimentichiamo
dell’esempio dei missionari che hanno dato la propria vita per difendere
gli ultimi – afferma padre Aurelio Gazzera, missionario carmelitano dal
1992 in Centrafrica – ed eventi come il concerto di ACS sono molto
importanti perché ci fanno riflettere sulla generosità di questi
fratelli. La forza che scaturisce dal loro sacrificio aiuta ciascuno di
noi a rinsaldare la propria fede».
Anche padre Sebastiano D’Ambra,
missionario del Pime da quarant’anni a Mindanao l’isola a maggioranza
islamica delle Filippine, nota come sia essenziale rendere omaggio ai
missionari martiri e ricorda in particolar modo i suoi tre confratelli
uccisi: padre Tullio Favali, padre Fausto Tentorio e padre Salvatore
Carzedda.
Oltre a padre Salvatore il movimento Silsilah per il dialogo interreligioso fondato da padre D’ambra ha pianto altri sacerdoti e vescovi martiri e purtroppo negli ultimi anni la situazione è peggiorata. Oggi a Mindanao i cristiani soffrono a causa dell’azione e della forte influenza di gruppi fondamentalisti quali ISIS e Abu Sayyaf e molti di loro stanno perfino lasciando Mindanao. «Anche per questo per i nostri fedeli è importante sapere che i cristiani occidentali sono loro vicini con la preghiera, l’informazione, il sostegno concreto e iniziative come il concerto di ACS. Sono iniziative lodevoli e si deve continuare ad organizzarle, senza lasciarsi scoraggiare dalla difficile situazione in cui vivono i cristiani in tante parti del mondo, che in molti casi è vera persecuzione».
Oltre a padre Salvatore il movimento Silsilah per il dialogo interreligioso fondato da padre D’ambra ha pianto altri sacerdoti e vescovi martiri e purtroppo negli ultimi anni la situazione è peggiorata. Oggi a Mindanao i cristiani soffrono a causa dell’azione e della forte influenza di gruppi fondamentalisti quali ISIS e Abu Sayyaf e molti di loro stanno perfino lasciando Mindanao. «Anche per questo per i nostri fedeli è importante sapere che i cristiani occidentali sono loro vicini con la preghiera, l’informazione, il sostegno concreto e iniziative come il concerto di ACS. Sono iniziative lodevoli e si deve continuare ad organizzarle, senza lasciarsi scoraggiare dalla difficile situazione in cui vivono i cristiani in tante parti del mondo, che in molti casi è vera persecuzione».
Ecco quindi l’importanza di organizzare
simili eventi per ricordare i cristiani perseguitati e lo straordinario
esempio sia dei missionari martiri che dei tanti missionari che donano
tutta la propria vita laddove la Chiesa soffre. Come Suor Daniela
Baronchelli, religiosa delle Figlie di San Paolo di 86 anni e da oltre
trent’anni anni in Pakistan. «La missione è vivere amando, è donare la
vita comunicando la Parola di Dio. Sono missionaria da oltre
cinquant’anni e per me è un privilegio donare la mia esistenza e vedere i
miei sacrifici che fioriscono nelle vite degli ultimi, resi ricchi di
speranza e di fiducia in Dio e nella vita».
Il concerto si terrà il 23 marzo alle ore 21 nella Chiesa di San Carlo al Lazzaretto di Milano, in Largo Fra Paolo Bellintani.