By Fides
“Sarebbe bello che come ricordo di questo Giubileo restasse in ogni diocesi un monumento vivente, un’opera strutturale di misericordia... Una scuola, un ospedale, una casa per anziani, un centro di recupero per persone sole e abbandonate”.
Così si era espresso Papa Francesco lo scorso 2 aprile, parlando a braccio alla fine del suo intervento durante la veglia giubilare nella festa della Divina Misericordia. Prendendo ispirazione da quelle parole del Successore di Pietro, nella giornata di martedì 5 luglio è stata posta a Erbil la prima pietra della “Casa della Misericordia”, la struttura che la locale arcidiocesi caldea riserverà all'accoglienza degli anziani. Alla cerimonia inaugurale che ha segnato l'inizio concreto del nuovo progetto diocesano ha preso parte l'Arcivescovo Bashar Warda, insieme a rappresentanti di istituzioni e forze politiche locali.
La “Casa della Misericordia” - riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato caldeo, consultate dall'Agenzia Fides - sorgerà su terreni appartenenti alla Chiesa caldea a Ankawa, sobborgo di Erbil abitato in maggioranza da cristiani, dove sono rifugiati ancora migliaia di cristiani fuggiti dai villaggi della Piana di Ninive davanti all'avanzata dei miliziani dell'autoproclamato Stato Islamico (Daesh).
Così si era espresso Papa Francesco lo scorso 2 aprile, parlando a braccio alla fine del suo intervento durante la veglia giubilare nella festa della Divina Misericordia. Prendendo ispirazione da quelle parole del Successore di Pietro, nella giornata di martedì 5 luglio è stata posta a Erbil la prima pietra della “Casa della Misericordia”, la struttura che la locale arcidiocesi caldea riserverà all'accoglienza degli anziani. Alla cerimonia inaugurale che ha segnato l'inizio concreto del nuovo progetto diocesano ha preso parte l'Arcivescovo Bashar Warda, insieme a rappresentanti di istituzioni e forze politiche locali.
La “Casa della Misericordia” - riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato caldeo, consultate dall'Agenzia Fides - sorgerà su terreni appartenenti alla Chiesa caldea a Ankawa, sobborgo di Erbil abitato in maggioranza da cristiani, dove sono rifugiati ancora migliaia di cristiani fuggiti dai villaggi della Piana di Ninive davanti all'avanzata dei miliziani dell'autoproclamato Stato Islamico (Daesh).