By SIR
“Quello che sta accadendo in Siria e in Iraq, insieme ai grandi fenomeni migratori che stanno coinvolgendo l’Europa, ci impone alcune riflessioni ma soprattutto ribadisce l’urgenza di rinnovare al più presto la sfida del dialogo ecumenico. A tal proposito, in Occidente c’è la tendenza a equiparare tutte le comunità orientali come ortodosse, ma si tratta di un luogo comune errato. È necessario allora che il dialogo ecumenico venga avviato non solo con i nostri fratelli ortodossi, ma anche con tutte le altre confessioni che si trovano in Oriente e che sono unite dalla guida del successore di Pietro, ovvero il Papa”. È quanto ha affermato il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, nel corso della lectio magistralis che ha tenuto oggi pomeriggio all’Università Cattolica di Milano. L’intervento del cardinale, dal titolo “Visione del Concilio Vaticano II circa le Chiese orientali cattoliche e sviluppi successivi: le competenze della Congregazione per le Chiese orientali”, si è tenuto alla presenza del rettore della Cattolica, Franco Anelli, e del preside della Facoltà di Giurisprudenza, Gabrio Forti.
“L’obiettivo che dobbiamo perseguire – ha aggiunto il card. Sandri – è quello del dialogo interreligioso, ma questo deve partire dalle basi che i cattolici d’Oriente hanno costruito e consolidato nel corso dei tanti secoli di convivenza con i musulmani. È solo in questo modo che può rinascere l’anima dei cristiani, perché se non ci fossero più i cristiani nel Medioriente, non ci sarebbe più nemmeno il Medioriente”.
“L’obiettivo che dobbiamo perseguire – ha aggiunto il card. Sandri – è quello del dialogo interreligioso, ma questo deve partire dalle basi che i cattolici d’Oriente hanno costruito e consolidato nel corso dei tanti secoli di convivenza con i musulmani. È solo in questo modo che può rinascere l’anima dei cristiani, perché se non ci fossero più i cristiani nel Medioriente, non ci sarebbe più nemmeno il Medioriente”.