By SIR
Södertälje è una "nuova Gerusalemme" per chi fugge dal Medio Oriente. E la diocesi di Stoccolma si è messa all'opera per dare una "casa" alla comunità caldea.
Una grande "migrazione forzata", per fuggire dalla violenza e dalla paura, ha portato centinaia e centinaia di cattolici caldei fino in cima all'Europa. La diocesi di Stoccolma ha quindi lanciato nel febbraio scorso una raccolta fondi per costruire una chiesa per i caldei che sono in Svezia, arrivati negli ultimi mesi a motivo della guerra in Siria e del terrore seminato dall'Isis; si sono raccolti soprattutto a Södertälje, cittadina a 30 chilometri a sud della capitale svedese, dove oggi vivono circa mille famiglie caldee. "La Chiesa in cui sono stata battezzata a Mosul è stata occupata dallo stato islamico. Qui non corriamo questo pericolo; posso allevare i miei figli come cristiani ed essere sicura di un futuro senza paura": sono parole di una giovane madre di famiglia caldea Valentina Rufaela, testimonianza del fatto che "per molti cristiani orientali giunti in Svezia, Södertälje è diventata una sorta di nuova Gerusalemme, luogo dove vogliono vivere e creare un ambiente cristiano", come racconta a Sarah Numico di Sir Europa Benedicta Lindberg, incaricata per la diocesi svedese della raccolta fondi. "I cristiani perseguitati in Medio Oriente hanno bisogno di tutto l'aiuto che possono ottenere da noi", aggiunge Linberg.
Come è nata questa idea generosa?
"Nella diocesi cattolica di Stoccolma ci sono molti caldei e sempre più persone continuano ad arrivare a causa della situazione in Iraq e Siria. Al momento utilizzano una ex-chiesa protestante ma è troppo piccola e ha un disperato bisogno di essere riparata, così che i caldei hanno veramente bisogno di una nuova collocazione. Inoltre la chiesa protestante non è adatta per il rito caldeo. Il vescovo Anders Arborelius ha quindi promesso una chiesa. Già nell'ottobre 2013, il Consiglio economico della diocesi cattolica di Stoccolma aveva deciso che si doveva costruire una nuova chiesa. Lo scorso gennaio è stato firmato un accordo per procedere alla costruzione e il nostro obiettivo è che si inizi nella primavera 2016. La progettazione e la raccolta fondi sono in corso".
Ci sono altre chiese caldee in Svezia?
"No, questa sarà la prima. In realtà c'è bisogno non solo di una chiesa, ma anche di un luogo d'incontro, che è il motivo per cui questa chiesa sarà anche un centro culturale. A Södertälje ci sono un sacco di bambini e giovani che hanno bisogno di frequentare il catechismo e poter svolgere incontri. La chiesa sarà un modo per i nuovi arrivati e fuggiaschi di familiarizzare con la cultura svedese e la lingua e contribuirà quindi al lavoro d'integrazione. La chiesa è il primo luogo a cui i nuovi arrivati pensano quando hanno bisogno di aiuto e consigli".
A chi sarà intitolata?
"La chiesa - che dovrà contenere 300 persone - sarà dedicata alla Beata Vergine Maria, poiché i cattolici in questa zona desiderano un santuario mariano da molti anni. Ci auguriamo che il nuovo tempio diventi meta di pellegrinaggi e un posto per venerare la Madonna. La chiesa caldea sarà un simbolo di unità per tutti i cattolici e un punto d'incontro ecumenico".
Quali costi si prevedono?
"Il costo del progetto è calcolato attorno ai 75 milioni di corone svedesi" (circa 8 milioni di euro, ndr).
Quanti soldi sono già stati raccolti?
"Abbiamo già circa 20 milioni di corone svedesi frutto di una fase precedente di raccolta fondi, un paio di anni fa. Le attività di raccolta da febbraio a oggi hanno portato 800mila corone".
La comunità cattolica svedese è abbastanza grande per raccogliere tutti i soldi?
"Con l'aiuto di generose donazioni pensiamo di essere in grado di raccogliere il denaro. La chiesa sarà fra l'altro costruita in collaborazione con la Bonifatiuswerk tedesca, un'organizzazione cattolica il cui principale scopo è quello di sostenere il cattolicesimo nelle aree in gran parte protestanti"Quali reazioni suscita la vostra campagna?
"Ci sono molte reazioni positive e, soprattutto, i caldei sono in attesa della loro nuova chiesa. Stanno lavorando duramente per raccogliere il denaro necessario. Incontriamo anche reazioni positive dalla società svedese".
Södertälje è una "nuova Gerusalemme" per chi fugge dal Medio Oriente. E la diocesi di Stoccolma si è messa all'opera per dare una "casa" alla comunità caldea.
Una grande "migrazione forzata", per fuggire dalla violenza e dalla paura, ha portato centinaia e centinaia di cattolici caldei fino in cima all'Europa. La diocesi di Stoccolma ha quindi lanciato nel febbraio scorso una raccolta fondi per costruire una chiesa per i caldei che sono in Svezia, arrivati negli ultimi mesi a motivo della guerra in Siria e del terrore seminato dall'Isis; si sono raccolti soprattutto a Södertälje, cittadina a 30 chilometri a sud della capitale svedese, dove oggi vivono circa mille famiglie caldee. "La Chiesa in cui sono stata battezzata a Mosul è stata occupata dallo stato islamico. Qui non corriamo questo pericolo; posso allevare i miei figli come cristiani ed essere sicura di un futuro senza paura": sono parole di una giovane madre di famiglia caldea Valentina Rufaela, testimonianza del fatto che "per molti cristiani orientali giunti in Svezia, Södertälje è diventata una sorta di nuova Gerusalemme, luogo dove vogliono vivere e creare un ambiente cristiano", come racconta a Sarah Numico di Sir Europa Benedicta Lindberg, incaricata per la diocesi svedese della raccolta fondi. "I cristiani perseguitati in Medio Oriente hanno bisogno di tutto l'aiuto che possono ottenere da noi", aggiunge Linberg.
Come è nata questa idea generosa?
"Nella diocesi cattolica di Stoccolma ci sono molti caldei e sempre più persone continuano ad arrivare a causa della situazione in Iraq e Siria. Al momento utilizzano una ex-chiesa protestante ma è troppo piccola e ha un disperato bisogno di essere riparata, così che i caldei hanno veramente bisogno di una nuova collocazione. Inoltre la chiesa protestante non è adatta per il rito caldeo. Il vescovo Anders Arborelius ha quindi promesso una chiesa. Già nell'ottobre 2013, il Consiglio economico della diocesi cattolica di Stoccolma aveva deciso che si doveva costruire una nuova chiesa. Lo scorso gennaio è stato firmato un accordo per procedere alla costruzione e il nostro obiettivo è che si inizi nella primavera 2016. La progettazione e la raccolta fondi sono in corso".
Ci sono altre chiese caldee in Svezia?
"No, questa sarà la prima. In realtà c'è bisogno non solo di una chiesa, ma anche di un luogo d'incontro, che è il motivo per cui questa chiesa sarà anche un centro culturale. A Södertälje ci sono un sacco di bambini e giovani che hanno bisogno di frequentare il catechismo e poter svolgere incontri. La chiesa sarà un modo per i nuovi arrivati e fuggiaschi di familiarizzare con la cultura svedese e la lingua e contribuirà quindi al lavoro d'integrazione. La chiesa è il primo luogo a cui i nuovi arrivati pensano quando hanno bisogno di aiuto e consigli".
A chi sarà intitolata?
"La chiesa - che dovrà contenere 300 persone - sarà dedicata alla Beata Vergine Maria, poiché i cattolici in questa zona desiderano un santuario mariano da molti anni. Ci auguriamo che il nuovo tempio diventi meta di pellegrinaggi e un posto per venerare la Madonna. La chiesa caldea sarà un simbolo di unità per tutti i cattolici e un punto d'incontro ecumenico".
Quali costi si prevedono?
"Il costo del progetto è calcolato attorno ai 75 milioni di corone svedesi" (circa 8 milioni di euro, ndr).
Quanti soldi sono già stati raccolti?
"Abbiamo già circa 20 milioni di corone svedesi frutto di una fase precedente di raccolta fondi, un paio di anni fa. Le attività di raccolta da febbraio a oggi hanno portato 800mila corone".
La comunità cattolica svedese è abbastanza grande per raccogliere tutti i soldi?
"Con l'aiuto di generose donazioni pensiamo di essere in grado di raccogliere il denaro. La chiesa sarà fra l'altro costruita in collaborazione con la Bonifatiuswerk tedesca, un'organizzazione cattolica il cui principale scopo è quello di sostenere il cattolicesimo nelle aree in gran parte protestanti"Quali reazioni suscita la vostra campagna?
"Ci sono molte reazioni positive e, soprattutto, i caldei sono in attesa della loro nuova chiesa. Stanno lavorando duramente per raccogliere il denaro necessario. Incontriamo anche reazioni positive dalla società svedese".