By Fides
“All'inizio di questo mese santo, rivolgo ai miei fratelli musulmani, i miei più fervidi auguri, nella speranza che Dio li ricopra con le sue benedizioni e protegga il nostro amato Paese, assicurandogli stabilità”.
Così si esprime il Patriarca di Babilonia del caldei, Louis Raphael I, nel messaggio augurale rivolto ai membri dell'islam in occasione del mese di digiuno che in Iraq è appena iniziato. Nel messaggio, il cui testo è pervenuto all'Agenzia Fides, il Primate della Chiesa caldea sottolinea che il Ramadan del 2015 cade in un tempo segnato dalla paura e dall'ansia per il futuro, dopo che l'Iraq è diventato di nuovo un campo di battaglia dove si sono scatenati “conflitti locali, regionali e internazionali”. Il Patriarca approfitta del messaggio ai musulmani per sottolineare l'urgenza di una riconciliazione nazionale che, attraverso la realizzazione delle riforme politiche necessarie, non escluda nessuna delle componenti della società irachena. Il vero eroismo – spiega il Patriarca - “non è quello di chi combatte guerre e uccide di più. Il vero eroe è colui che opera per la pace, a favore della libertà e della dignità di tutti”
“All'inizio di questo mese santo, rivolgo ai miei fratelli musulmani, i miei più fervidi auguri, nella speranza che Dio li ricopra con le sue benedizioni e protegga il nostro amato Paese, assicurandogli stabilità”.
Così si esprime il Patriarca di Babilonia del caldei, Louis Raphael I, nel messaggio augurale rivolto ai membri dell'islam in occasione del mese di digiuno che in Iraq è appena iniziato. Nel messaggio, il cui testo è pervenuto all'Agenzia Fides, il Primate della Chiesa caldea sottolinea che il Ramadan del 2015 cade in un tempo segnato dalla paura e dall'ansia per il futuro, dopo che l'Iraq è diventato di nuovo un campo di battaglia dove si sono scatenati “conflitti locali, regionali e internazionali”. Il Patriarca approfitta del messaggio ai musulmani per sottolineare l'urgenza di una riconciliazione nazionale che, attraverso la realizzazione delle riforme politiche necessarie, non escluda nessuna delle componenti della società irachena. Il vero eroismo – spiega il Patriarca - “non è quello di chi combatte guerre e uccide di più. Il vero eroe è colui che opera per la pace, a favore della libertà e della dignità di tutti”