"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

11 aprile 2010

Il destino di un cimitero cristiano in Iraq





By Baghdadhope*

Da decenni in Iraq "pace" è una parola strana. Lo è per i vivi la cui vita non si può ancora dire sia normale. Lo è anche per i morti che molte volte nonriescono a trovarla neanche nella loro ultima dimora.
A circa 25 km a nord-est di Baghdad, lungo una strada polverosa e larga non lontana da quella che unisce la capitale a Baquba, sorgono dei cimiteri. Fianco a fianco, su terreni che circa 50 anni fa furono concessi gratuitamente dal governo alle diverse chiese per i propri riti funebri, riposano cristiani di diverse confessioni.
Tra quei cimiteri c'è quello caldeo che il patriarca vicario, Mons. Shleimun Warduni, ha visitato nelle scorse settimane.

Baghdadhope ha chiesto a Mons. Warduni il perchè delle disastrose condizioni in cui versa quel luogo e che sono testimoniate dalle foto scattate da Padre Douglas Al Bazi.

"I motivi sono diversi"
ha dichiarato il presule, "per prima cosa l'area in cui si trova il cimitero per molti anni è stata molto pericolosa, certamente il cimitero è stato saccheggiato dai ladri che si sono impadroniti del marmo delle lapidi e del ferro ma soprattutto è stato mal costruito e mal conservato." "Il terreno in molti casi non ha retto il peso delle successive costruzioni. All'inizio alle famiglie veniva concesso uno spazio dove seppellire i propri morti vicini, poi si iniziarono a costruire tombe singole, successivamente queste tombe cominciarono ad essere ornate da piccoli monumenti funebri e da poco si è tornati a maggiore semplicità con tombe ornate dalle sole lapidi."
A chi è affidata la gestione del cimitero?
"Il cimitero fu voluto dal compianto patriarca Mar Raphael Bedaweed che ne affidò la gestione alla Chaldean Charity Association. Pur tenendo conto delle difficoltà di operare lavori di manutenzione la chiesa si augura che essi vengano svolti al più presto così come espressamente richiesto dal patriarca, Cardinale Mar Emmanuel III Delly. Per adesso la zona è stata recintata ed affidata ad un guardiano. Il rispetto dei morti è nella tradizione cristiana e non dobbiamo dimenticare che all'interno dell'area c'è anche una piccola cappella dove si svolge la commemorazione dei defunti. Per questa ragione la chiesa caldea farà il possibile perchè il luogo torni ad essere l'oasi di pace che merita."

Può sembrare strano che in un paese dove si fa fatica a vivere si pensi ai cimiteri ma la normalizzazione passa anche attraverso la loro sorte perchè, come ha detto Padre Al Bazi commentando le foto "la sofferenza non appartiene ai soli cristiani vivi, ma anche a quelli morti."