By SIR
Unità speciali di truppe americane e irachene hanno eliminato, ieri, nel corso di un blitz in una casa nella zona di Batharthar, nella provincia sunnita di al-Anbar, i due capi di Al Qaeda in Iraq: il comandante militare Abu Ayyub al Masri e il leader politico Abu Omar al Baghdadi. Il premier iracheno Nuri al-Maliki, nel dare la notizia, ha anche affermato che i terroristi stavano pianificando una serie di attentati alle chiese di Baghdad. A confermare indirettamente questa notizia al SIR è il vicario patriarcale di Baghdad, il caldeo Shlemon Warduni. “Di questa uccisione non so nulla – dice da Ankawa dove si sta svolgendo un convegno per l’Anno sacerdotale – ma posso dire che nelle settimane scorse fonti della sicurezza ci avevano detto di fare molta attenzione poiché c’era il rischio forte di attacchi alle chiese. Per questo motivo, domenica scorsa, tutte le chiese della capitale erano circondate da militari e polizia. Eravamo a conoscenza dei rischi legati alla possibilità concreta di attentati ai nostri luoghi di culto”.
Circa la decisione da parte della Commissione elettorale indipendente irachena di consentire il riconteggio dei voti dei distretti di Baghdad, in accoglimento della richiesta del premier Nuri al Maliki, mons. Warduni non ha dubbi: “al di là dei riconteggi ciò che è urgente adesso è formare un nuovo Governo. E’ passato quasi un mese e mezzo dalle elezioni e non abbiamo ancora una leadership. All’Iraq serve un governo che sappia garantire pace, stabilità, riconciliazione e sicurezza. Dal voto deve uscire vincitore tutto l’Iraq ed il suo bene”. In questi giorni oltre 150 tra sacerdoti, religiosi, frati e monaci sono riuniti ad Ankawa per un convegno sull’Anno sacerdotale. Tra i temi in agenda la lettera del Papa ai sacerdoti, il rapporto tra famiglia e scoperta della vocazione, l’identità e l’appartenenza cristiana.