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Nell’area di Qaraqosh, città a maggioranza cristiana della Piana di Ninive, crescono le tensioni tra milizie armate e unità di autodifesa locale composte in gran parte uomini armati che rivendicano la loro appartenenza a comunità cristiane autoctone. Al centro delle tensioni ci sono le cosiddette “Brigate Babilonia”, che hanno sempre tenuto a rivendicare la loro etichetta di formazioni paramilitari composte da cristiani, pur venendo solitamente considerate come allineate a più consistenti e potenti milizie sciite filo-iraniane, come le Unità di Protezione popolare (Hashd al Shaabi). Nei giorni scorsi – riferiscono fonti locali – le Brigate Babilonia hanno fermato e sequestrato sette membri cristiani delle cosiddette Unità di Protezione della Piana di Ninive (Plan Protection Units, NPU).
Il sequestro dei membri delle NPU è arrivato dopo che alcune decine di abitanti di Qaraqosh erano scesi in piazza per manifestare il loro sostegno alle NPU e chiedere alle Brigate Babilonia di farsi da parte e rinunziare alla pretesa di presentarsi come milizie impegnate a esercitare funzioni di ordine pubblico nella Piana di Ninive, area di tradizionale radicamento delle comunità cristiane autoctone irachene. Il sequestro dei 7 membri delle NPU ha riacceso le tensioni e fatto scattare immediati appelli alla liberazione dei sette sequestrati.
L’episodio conferma il protrarsi dell’instabilità e dell’incertezza che pesano sulla Piana di Ninive, dopo che pure sono passati anni dal tempo in cui Mosul e buona parte della regione erano cadute in mano al regime jihadista del sedicente Stato Islamico (Daesh).
Le “Brigate Babilonia” si sono formate come milizia armata proprio nel contesto delle operazioni militari contro i jihadisti di (Daesh) che portarono alla riconquista delle aree nord-irachene cadute nelle mani jihadiste nel 2014.
Guidate da Ryan al Kildani (Ryan “il caldeo”), le “Brigate Babilonia” hanno poi dato vita “Movimento Babilonia”, Partito politico che alle elezioni parlamentari irachene del 10 ottobre 2021 ha piazzato suoi rappresentanti in ben 4 dei 5 seggi riservati a candidati cristiani dal sistema elettorale nazionale.
Subito dopo quelle elezioni, politici cristiani appartenenti a altri Partiti gettarono sospetti sul risultato elettorale, lasciando intendere che sui candidati del “Movimento Babilonia” erano stati dirottati anche voti di elettori sciiti, in modo da piazzare nei seggi riservati ai cristiani rappresentanti che di fatto rispondono a formazioni politiche sciite.
Guidate da Ryan al Kildani (Ryan “il caldeo”), le “Brigate Babilonia” hanno poi dato vita “Movimento Babilonia”, Partito politico che alle elezioni parlamentari irachene del 10 ottobre 2021 ha piazzato suoi rappresentanti in ben 4 dei 5 seggi riservati a candidati cristiani dal sistema elettorale nazionale.
Subito dopo quelle elezioni, politici cristiani appartenenti a altri Partiti gettarono sospetti sul risultato elettorale, lasciando intendere che sui candidati del “Movimento Babilonia” erano stati dirottati anche voti di elettori sciiti, in modo da piazzare nei seggi riservati ai cristiani rappresentanti che di fatto rispondono a formazioni politiche sciite.
Da syriacpress.com
15/03/2023