By Baghdadhope* - Patriarcato caldeo
Tra tre giorni cadrà il 20° anniversario della guerra scatenata dagli Stati Uniti d'America contro l'Iraq che portò alla caduta del regime guidato da Saddam Hussein.
Il patriarca della chiesa caldea, il Cardinale Mar Louis Raphael Sako, in una nota pubblicata dal sito patriarcale ha ricordato come nonostante sia passato così tanto tempo gli iracheni, che "attendevano un cambiamento radicale per il paese" sopportino ancora "grandi ingiustizie a causa della mancanza di integrazione tra le componenti" del paese, a causa delle "divisioni e delle lotte per il potere ed il denaro" che hanno generato il fenomeno della corruzione così come "l'emergere dell'estremismo, del terrorismo, della mancanza di servizi e di istruzione" - ci sono attualmente 12 milioni di analfabeti in Iraq sottolinea la nota - della disoccupazione e del fenomeno migratorio."
"E' tempo" continua la nota "che gli iracheni siano consapevoli della realtà in cui vivono."
Questa data "è un'occasione per dialogare e confrontarsi con sincera buona volontà, con la mente aperta, libera e responsabile" per trovare "il bene comune e per costruire un sistema democratico che rispetti i diritti umani e applichi le leggi internazionali. L'assenza di democrazia, di giustizia e di uguaglianza significa violare i diritti degli individui e le loro peculiarità."
La nota patriarcale continua con l'elencare quattro "modelli da cambiare:"
1: Onestà: No alla menzogna ed alla prevaricazione. E' un peccato che la menzogna sia diventata il "sale degli uomini,"* anche tra figure religiose cristiane e musulmane.
2: Patriottismo. No al nepotismo, ai favoritismi ed ai pregiudizi.
3: Amore e amicizia. No all'odio, all'ostilità e all'esclusione
4: La politica è servizio, saggia gestione e rispetto del denaro pubblico
No agli interessi personali e di parte e alla corruzione che divide e indebolisce la società irachena.
"Questi modelli" conclude la nota, "sono garanzia di pace e stabilità" e promuovono "la convivenza."
* Il riferimento è ad un proverbio siriano secondo il quale però è l'onestà il "sale degli uomini" e non la menzogna. (Nota di Baghdadhope)