"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

10 dicembre 2022

Conferenza di dialogo cristiano-sciita in programma nel marzo 2023, a due anni dalla visita del Papa


Nel marzo 2023, a due anni dalla visita apostolica in terra irachena, l’Iraq ospiterà una Conferenza di dialogo cristiano –sciita.
L’iniziativa coinvolgerà alti rappresentanti cristiani e sciiti, si svolgerà tra Baghdad e la città santa sciita di Najaf e si porrà come occasione di incontro e confronto nel solco dello storico incontro avvenuto il 6 marzo 2021 a Najaf tra il Vescovo di Roma e l’Ayatollah al Sistani.
Nel pomeriggio di venerdì 9 dicembre, una delegazione di autorevoli studiosi sciiti provenienti da Najaf sono stati ricevuti a Baghdad dal Cardinale Louis Raphael Sako, Patriarca della Chiesa caldea.
L’incontro – riferiscono i media collegati al Patriarcato caldeo – ha fornito l’occasione per un confronto sui contenuti che saranno al centro della Conferenza e su alcuni dettagli organizzativi.
La delegazione proveniente da Najaf comprendeva autorevoli esponenti sciiti, compreso Sayyed Jawad Mohammed Taqi Al Khoei (segretario generale dell’Istituto Al Khoei e co-fondatore del Consiglio iracheno per il dialogo interreligioso) e Sayyed Zaid Bahr al-Ulum, Professore all’Hawza di Najaf, uno dei seminari sciiti (hawza) più antichi del mondo, fondato nell’XI secolo dal grande studioso sciita Shaykh Al Tusi.
Alla vigilia del viaggio di Papa Francesco in Iraq, in un’intervista all’Agenzia Fides, il Patriarca Sako aveva voluto richiamare l’attenzione sulla frase dell’Ayatollah Alì al Sistani che in quei giorni campeggiava sui poster appesi nelle città irachene, in cui in cui la foto della massima autorità sciita del Paese era affiancata a quella del Vescovo di Roma: “Al Sistani” aveva rimarcato il Patriarca “ha detto: ’Voi siete una parte di noi, e noi siamo una parte di voi’. E’ un modo suggestivo per dire che siamo fratelli”.