"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

25 settembre 2020

Fondi USA all’associazione caritativa per rifugiati cristiani fondata dall’Arcivescovo Warda


Ammonta a quasi due milioni e mezzo di dollari il fondo destinato dalla politica estera statunitense a una organizzazione caritativa promossa dall’Arcivescovo caldeo di Erbil, Bashar Warda, per assistere i rifugiati cristiani dislocati dal 2014 nell’area della capitale della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, dopo aver abbandonato le proprie case a Mosul e nei villaggi della Piana di Ninive davanti all’offensiva dei miliziani jihadisti dell’autoproclamato Stato Islamico (Daesh).
La cerimonia per formalizzare la donazione all’organismo assistenziale, denominato con sigla in inglese Ankawa Charitable Association, è avvenuta giovedì 24 settembre nella chiesa di San Giuseppe ad Ankawa, sobborgo di Erbil, ed ha visto la partecipazione dello stesso Arcivescovo Warda e del Console Generale Usa in Iraq, Rob Waller. L’erogazione del consistente contributo – riferisce il sito d’informazione ankawa.com – segue l’incontro tra l’Arcivescovo Warda e l’Ambasciatore Usa in Iraq, Matthew Toller, avvenuto a Erbil alcune settimane fa. Già in quell’incontro, il Rappresentante statunitense aveva riferito che una parte dei 204 milioni di dollari recentemente stanziati dagli Usa a sostegno dell’Iraq sarebbero stati riservati alla Ankawa Charitable Association per il sostegno dei rifugiati cristiani iracheni.
Almeno 2500 famiglie cristiane vivono in condizioni precarie nell’area di Erbil, concentrate nel sobborgo di Ankawa, e non sembrano per ora intenzionate a tornare nelle proprie case a Mosul e nella Piana di Ninive, ormai da tempo sottratte al controllo delle milizie jihadiste.
L’11 dicembre, l’Arcivescovo Bashar Warda aveva presenziato alla Casa Bianca alla cerimonia in cui il Presidente Usa Donald Trump aveva posto la sua firma all’ "Iraq and Syria Genocide Relief and Accountability Act of 2018",  la legge che riconosceva come “Genocidio” la serie di violenze perpetrate negli ultimi anni da gruppi jihadisti su cristiani e yazidi in Iraq e Siria. Quella legge impegnava il governo degli Stati Uniti a fornire assistenza umanitaria ai gruppi vittime delle violenze e a perseguire i responsabili e gli esecutori delle efferatezze.
Alla cerimonia per la firma del Presidente USA avevano presenziato, tra gli altri, olte all'Arcivescovo caldeo di Erbil, anche il Cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo Carl Anderson, l'Ambasciatrice USA presso la Santa Sede Callista Gingrich e l'Arcivescovo Timothy Broglio, Ordinario militare negli Stati Uniti d'America.
La legge promuoveva anche l'assistenza finanziaria USA per progetti a favore delle minoranze religiose in Iraq e in Siria.
In precedenza, il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako aveva fatto notare in un'intervista che “negli ultimi anni in Medio Oriente i cristiani hanno sofferto ingiustizie, violenze e terrorismo. Ma questo è accaduto anche agli altri loro fratelli iracheni musulmani, e a quelli di altre fedi religiose. Non bisogna separare i cristiani dagli altri, perché in quel modo si alimenta la mentalità settaria."
  
US provides $2.5 million in humanitarian assistance to Christian IDPs sheltering in Kurdistan Region
by Rudaw 
September 24, 2020