"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

15 giugno 2020

Una chiesa più grande per la comunità caldea ad Essen (Germania)

By Baghdadhope*

Foto Patriarcato caldeo
Che una congregazione cattolica cerchi una chiesa più grande per potersi riunire e celebrare i momenti di condivisione religiosa "é una cosa rara" per molte diocesi cattoliche nel mondo e nel caso in questione per quella di Essen, in Germania. Eppure è proprio così che è stata definita sul sito web della diocesi la richiesta fatta dalla comunità caldea di Sant'Addai e San Mari della regione della Ruhr, quasi interamente composta da immigrati provenienti dall'Iraq, per la quale la chiesa di Sant'Alberto Magno assegnatale nel 2009 cominciava a "stare stretta."


Richiesta soddisfatta dall'assegnazione dell'antica chiesa dedicata a San Nicola, la cui costruzione risale al 1907 e che è più grande e quindi in grado di ospitare più comodamente i circa 300 fedeli che si ritrovano almeno per la messa domenicale.  


Foto Patriarcato caldeo
Non c'erano però tutti e 300 i fedeli alla cerimonia svoltasi domenica 14 giugno durante la quale Padre Norbert Linden, il parroco, ha consegnato una simbolica chiave al parroco caldeo, Padre Rebwar Odisho Basa, che è anche responsabile delle missioni a Mönchengladbach, Bonn e Stadtlohn.
Le dimensioni maggiori della chiesa ma anche la disponibilità di nuovi spazi saranno particolarmente utili alla comunità caldea come ha spiegato uno dei suoi membri: Moris Adam, che ha parlato ad esempio dei "120 bambini che prima del Coronavirus frequentavano il catechismo ogni sabato."
120 bambini che contribuiranno a consolidare il cattolicesimo e, chissà, in futuro a far considerare anche la grande chiesa di San Nicola oramai "troppo piccola."