By ACI Stampa
Andrea Gagliarducci
Dieci giorni negli Stati Uniti, da Chicago a Cleveland, per andare a incontrare e incoraggiare le comunità delle Chiese orientali di là dell’oceano: il viaggio del Cardinale Sandri negli Stati Uniti
ha abbracciato la porzione di oriente cattolico che si trova
dall’Illinois all’Ohio, la ha incoraggiata ha guardato alle sfide
future.
Non un viaggio casuale, quello in un territorio dove alcuni addirittura arrivano a convertirsi all’ortodossia,
in un percorso che li porta dal cristianesimo evangelical al
cattolicesimo fino alla ricerca delle origini. Le comunità di rito
orientale sono, allora, un ponte naturale, possono essere un approdo per
quanti sono confusi nella fede, perché raccontano la storia di una
Chiesa che mantiene tradizioni di oriente e legame con Roma.
A Chicago, il Cardinale Sandri ha visitato l’Ukrainian Village, è stato nella cattedrale e poi nella chiesa dedicata ai Santi Volodymir ed Olga,
dove ancora i fedeli sono divisi tra quanti sono fedeli di antica
generazione, fedeli alla propria identità tradizionale ma inseriti nel
contesto locale e quelli di più recente arrivo, e ci sono quindi due
“ritmi celebrativi”. Parlando con sacerdoti e laici dell’eparchia, il Cardinale Sandri ha ricordato il suo viaggio in Ucraina di due anni fa.
Il 16 giugno, il Cardinale Sandri ha invece visitato
l’Eparchia Siro-Malabarese degli Stati Uniti, divisa in 79 parrocchie e
missioni su tutto il territorio nazionale, che ha proprio sede a
Chicago. Tra gli incontri, quello con il vicario e alcuni esponenti
laici della comunità kananaya, una realtà presente in seno alla Chiesa Siro-Malabarese che ha il suo punto di riferimento dell'Arcieparchia di Kottayam
e sulla quale continua da tempo uno studio attento da parte della Santa
Sede circa le possibili soluzioni per garantire il principio della
comunione insieme all'adeguata assistenza pastorale dei diversi gruppi
tradizionali.
Il 17 giugno, il Cardinale Sandri è stato nel Mundelein Semianry,
che ospita anche studenti provenienti dalle Chiese Orientali
Cattoliche, e in particolare della Chiesa siro-malabarese, e poi nel
centro dei Carmelitani, dove c’è stata un’altra sessione di domande e
risposte. La mattina del 18 giugno, il Cardinale ha avuto un incontro e un pranzo di lavoro con alcuni esponenti della società civile locale,
impegnati a livello internazionale nel sostegno alle comunità cristiane
del Medio Oriente, interessati ad avere il punto di vista del Dicastero
sulle diverse realtà presenti in Libano, Egitto, Iraq, Iran, Giordania,
Turchia, Palestina ed Israele.
Quindi, il Cardinale si è spostato a Detroit, dove è stato accolto dal vescovo Francis Kalabat dell’Eparchia di San Tommaso apostolo dei Caldei. Da lì, è cominciata una serie di incontri con i presuli caldei degli Stati Uniti del Canada, parlando di moltissimi temi, in particolare degli aiuti ai rifugiati caldei arrivati negli Stati Uniti, ma anche delle “migrazione” di fedeli caldei in altre comunità, a volte anche nelle comunità di rito latino.
Quindi, il Cardinale si è spostato a Detroit, dove è stato accolto dal vescovo Francis Kalabat dell’Eparchia di San Tommaso apostolo dei Caldei. Da lì, è cominciata una serie di incontri con i presuli caldei degli Stati Uniti del Canada, parlando di moltissimi temi, in particolare degli aiuti ai rifugiati caldei arrivati negli Stati Uniti, ma anche delle “migrazione” di fedeli caldei in altre comunità, a volte anche nelle comunità di rito latino.
Negli incontri con il clero, si è invece parlato in particolare della riforma della liturgia in atto nella Chiesa caldea, nonché il rapporto con l’Iraq.
Da Detroit a Cleveland: lì il Cardinale Sandri ha incontrato la comunità di Parma dei Ruteni, una eparchia che vive il suo Giubileo perché creata 50 anni fa. Nei colloqui, si è parlato in particolare dei rapporti con la sede “madre” della tradizione rutena, l’Eparchia di Mukachevo nella Transcarpazia ucraina.
Il 22 giugno, il Cardinale Sandri ha incontrato la comunità greco-cattolica dell’Eparchia d Parma degli Ucraina, accolto del nuovo metropolita Borys Gudzyak, il quale ha ricordato la storia della Congregazione delle Chiese Orientali, sottolineato che cento anni fa c’erano 3 vescovi in Ucraina, ora ci sono più di 50 vescovi e più di 34 eparchie, nonostante ci sia stato di mezzo “il regime comunista, la persecuzione e la clandestinità”, e questo “grazie all’attenzione del Santo Padre e della Congregazione”, per cui la Chiesa Greco Cattolica Ucraina è stata preservata dall’annientamento e ha potuto persino fiorire.
Nel suo intervento, il Cardinale ha chiesto di pregare per la convocazione a Roma del Sinodo permanente della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, nonché per il convegno annuale dei vescovi cattolici di Europa a settembre, dedicato alla missione ecumenica della Chiese Orientali Cattoliche.
Il viaggio è terminato il 23 giugno, con la celebrazione a Pittsburgh che ha celebrato il 50esimo dell'elezione dell'arcieparchia dei Ruteni.
Il viaggio è terminato il 23 giugno, con la celebrazione a Pittsburgh che ha celebrato il 50esimo dell'elezione dell'arcieparchia dei Ruteni.