"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

8 gennaio 2019

Polemiche su vendite e demolizioni di chiese. La risposta del Patriarcato caldeo

By Fides

Le notizie sulla vendita di due chiese a Baghdad stanno alimentando polemiche che coinvolgono le comunità cristiane locali, facendo emergere anche contrasti tra gerarchie ecclesiali e cristiani impegnati in politica. Dopo le manifestazioni di protesta organizzate contro un progetto di ristrutturazione urbana che implicherebbe anche l'abbattimento della chiesa caldea dedicata alla Divina Sapienza, nel quartiere di Adhamiya (vedi Fides 2/1/2019), un nuovo caso controverso riguarda la ventilata vendita e successiva demolizione che minaccerebbe una chiesa siro-cattolica nella parte centrale di Baghdad, nei pressi del mercato Al Shorjh. Secondo notizie apparse anche sul website ankawa.com, l'edificio di culto sarebbe in procinto di essere venduto e demolito per fare posto ad un'area commerciale. Sulla base di queste indiscrezioni, il parlamentare cristiano Immanuel Khoshaba ha annunciato che lui e i suoi colleghi titolari dei 5 seggi parlamentari riservati ai cristiani, sono determinati a chiedere e avviare una Indagine parlamentare sulla vendita di chiese e proprietà cristiane sia a Baghdad che nelle altre aree del Paese.
Il politico cristiano chiama in causa il dipartimento per le dotazioni religiose (Waqf) che si occupa delle proprietà appartenenti ai gruppi religiosi minoritari, visto che le compravendite di tali proprietà possono avvenire solo con l'autorizzazione di tale istituzione governativa.
L'ex parlamentare cristiano Joseph Saliwa è intervenuto sulla questione usando toni duri, e accusando il Waqf e le gerarchie ecclesiastiche di essere coinvolte nella vendita di proprietà che hanno generato guadagni di cui è rimasta ignota la destinazione finale. Una nota diffusa dal Patriarcato caldeo ha risposto alle affermazioni denigratorie lanciate da Saliwa: in tale messaggio, si definiscono “vergognose” le accuse di comportamento mafioso rivolte anche a ecclesiastici impegnati nell'aiuto ai rifugiati, annunciando azioni legali contro l'ex parlamentare iracheno.