Foto Chaldean Patriarchate |
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“A chi fa comodo che questa regione sia svuotata dei cristiani, che hanno contribuito a crearla?” Così si è interrogato Mar Ignatius Aphrem II, Patriarca siro ortodosso di Antiochia, nell’intervento svolto martedì 22 gennaio all’inizio della riunione del comitato esecutivo del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, riunito in Libano in concomitanza con la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Alla riunione, ospitata presso la sede patriarcale siro-ortodossa di Atchaneh, vede la partecipazione, tra gli altri, della segretaria generale Souraya Bechealany, del Patriarca caldeo Louis Raphael Sako e di Habib Badr, Pastore della Chiesa Evangelica nazionale di Beirut.
In questa occasione – ha spiegato nel suo intervento introduttivo Souraya Bechealany – la riflessione teologica e pastorale comune si focalizzerà sulla giustizia come fondamento della pace. Il Patriarca siro ortodosso Ignatius Aphrem, nel suo intervento, ha ribadito che il futuro dei cristiani in Medio Oriente consiste nel "vivere insieme con i musulmani" sulla base del rispetto reciproco e della condivisione degli stessi diritti.
Nella cornice delle sessioni di lavoro del Consiglio, capi e rappresentanti delle Chiese mediorientali presenti a Atchaneh hanno anche condiviso una celebrazione ecumenica svoltasi nella chiesa di San Severo, come segno di comunione in occasione della annuale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.