By Fides
La Chiesa non interviene direttamente sul terreno della politica. Ma non può essere silenziata quando interviene in merito a questioni e emergenze cruciali per la vita del popolo e del Paese. Lo ha ribadito con forza il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, rispondendo agli argomenti di alcuni critici che nei giorni scorsi lo avevano accusato di intervenire indebitamente su questioni politiche, nel clima incandescente che precede le prossime elezioni legislative di sabato 12 maggio. In un messaggio diffuso dai canali ufficiali del Patriarcato, il Patriarca Sako ha riaffermato il diritto degli uomini di Chiesa a intervenire in merito alle questioni che toccano la vita della collettività, esercitando un ruolo positivo “a sostegno della coesione nazionale, a tutela dei diritti e delle le libertà della persona”, per favorire il radicarsi di un autentico Stato di diritto, del principio di cittadinanza.
Nei giorni scorsi, il Patriarca caldeo aveva dichiarato pubblicamente che molte delle piccole formazioni politiche animate da dirigenti e militanti cristiani che prenderanno parte alla prossima competizione elettorale sono in realtà etero-dirette da gruppi politici curdi o sciiti ben più influenti. Alcuni esponenti locali delle piccole liste di impronta cristiana avevano reagito negativamente alle affermazioni del Patriarca, bollandole come una indebita ingerenza clericale nelle questioni temporali. Il Patriarca, nel suo messaggio, fa notare che tali critiche finiscono per avere come reale bersaglio la sensibilità e la sollecitudine sociale che la Chiesa ha sempre manifestato per la vita concreta dei popoli e delle nazioni.
La Chiesa non interviene direttamente sul terreno della politica. Ma non può essere silenziata quando interviene in merito a questioni e emergenze cruciali per la vita del popolo e del Paese. Lo ha ribadito con forza il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, rispondendo agli argomenti di alcuni critici che nei giorni scorsi lo avevano accusato di intervenire indebitamente su questioni politiche, nel clima incandescente che precede le prossime elezioni legislative di sabato 12 maggio. In un messaggio diffuso dai canali ufficiali del Patriarcato, il Patriarca Sako ha riaffermato il diritto degli uomini di Chiesa a intervenire in merito alle questioni che toccano la vita della collettività, esercitando un ruolo positivo “a sostegno della coesione nazionale, a tutela dei diritti e delle le libertà della persona”, per favorire il radicarsi di un autentico Stato di diritto, del principio di cittadinanza.
Nei giorni scorsi, il Patriarca caldeo aveva dichiarato pubblicamente che molte delle piccole formazioni politiche animate da dirigenti e militanti cristiani che prenderanno parte alla prossima competizione elettorale sono in realtà etero-dirette da gruppi politici curdi o sciiti ben più influenti. Alcuni esponenti locali delle piccole liste di impronta cristiana avevano reagito negativamente alle affermazioni del Patriarca, bollandole come una indebita ingerenza clericale nelle questioni temporali. Il Patriarca, nel suo messaggio, fa notare che tali critiche finiscono per avere come reale bersaglio la sensibilità e la sollecitudine sociale che la Chiesa ha sempre manifestato per la vita concreta dei popoli e delle nazioni.