By Fides
La violenza delle milizie dei
terroristi ha aggravato una situazione già molto critica in Iraq,
provocando la fuga di decine di migliaia di persone dalla piana di
Ninive verso il Kurdistan iracheno. Nella capitale Erbil vivono oggi
circa 250 mila sfollati e profughi di diversi gruppi etnici: accanto
alla popolazione curda ci sono inoltre sfollati iracheni e rifugiati
siriani. Per permettere a queste famiglie di recuperare almeno un po’ di
normalità, in una situazione segnata profondamente da provvisorietà e
disagio, nel 2015 la Fondazione AVSI ha aperto un asilo, gestito da una
comunità di suore domenicane, che accoglie circa 130 bambini ed è
situato a Ozal City. In questa località vivono 1200 famiglie, delle
quali oltre 900 sono cristiane, altre sono yazide e altre ancora
musulmane, tutte fuggite dalla violenza dell’ Isis.
L’asilo è composto da quattro classi di 30 bambini ciascuna; per ogni
classe ci sono due insegnanti, a loro volta fuggite dai villaggi
occupati dall’ Isis dove lavoravano come maestre. A Erbil, inoltre, AVSI
punta ad avviare le attività di un centro di formazione linguistica e
professionale. Il centro è fondamentale per ampliare le possibilità
lavorative dei profughi, abbattere le barriere linguistiche e promuovere
il dialogo tra rifugiati e comunità ospitante in un contesto in cui la
popolazione locale parla prevalentemente il curdo, lingua ufficiale del
Kurdistan, mentre i profughi provenienti dall’Iraq e dalla Siria parlano
l’arabo, i cristiani prevalentemente l’aramaico, mentre esistono altre
minoranze etniche che parlano l’azero o l’armeno.