Il 27 ottobre scorso il parlamento iracheno ha approvato una legge uno dei cui paragrafi, il 2 dell'articolo 26, ha suscitato non poche proteste tra le minoranze del paese, ben rappresentate dalle parole del patriarca caldeo Mar Louis Raphael I Sako che ha minacciato di adire al tribunale internazionale perchè giudichi l'operato dell'Assemblea dei deputati
Secondo il paragrafo in questione i figli minorenni di una coppia di cui anche solo uno dei componenti si converte all'Islam vengono automaticamente considerati e registrati come musulmani.
La proposta presentata dai rappresentanti delle minoranze di permettere ai figli minori di mantenere la propria religione almeno fino al compimento del 18° anno di età per poi lasciarli liberi di scegliere era stata rigettata e la legge approvata.
Ora, forse, secondo quanto riportato da Ankawa.com, qualcosa sta cambiando.
Il presidente del Parlamento iracheno, Salim al-Jubouri, incontrando alcuni rappresentanti politici delle minoranze, ha affermato che il parlamento potrebbe rivedere il paragrafo alla luce dei diritti delle minoranze e della stessa costituzione.
Costituzione che, come aveva fatto notare Mar Sako, era stata violata dall'approvazione della legge considerando l'articolo 3: “L’Iraq è una nazione composta da etnie, religioni e denominazioni diverse”, l’articolo 37 comma 2: “Il Paese garantisce la protezione dell’individuo contro qualsivoglia coercizione dottrina, politica e religiosa”; e l’articolo 42: “Ciascun individuo possiede libertà di pensiero, di coscienza e di ideologia”.
Secondo il paragrafo in questione i figli minorenni di una coppia di cui anche solo uno dei componenti si converte all'Islam vengono automaticamente considerati e registrati come musulmani.
La proposta presentata dai rappresentanti delle minoranze di permettere ai figli minori di mantenere la propria religione almeno fino al compimento del 18° anno di età per poi lasciarli liberi di scegliere era stata rigettata e la legge approvata.
Ora, forse, secondo quanto riportato da Ankawa.com, qualcosa sta cambiando.
Il presidente del Parlamento iracheno, Salim al-Jubouri, incontrando alcuni rappresentanti politici delle minoranze, ha affermato che il parlamento potrebbe rivedere il paragrafo alla luce dei diritti delle minoranze e della stessa costituzione.
Costituzione che, come aveva fatto notare Mar Sako, era stata violata dall'approvazione della legge considerando l'articolo 3: “L’Iraq è una nazione composta da etnie, religioni e denominazioni diverse”, l’articolo 37 comma 2: “Il Paese garantisce la protezione dell’individuo contro qualsivoglia coercizione dottrina, politica e religiosa”; e l’articolo 42: “Ciascun individuo possiede libertà di pensiero, di coscienza e di ideologia”.