"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

9 luglio 2015

Una chiesa profanata nel nord e due cristiani rapiti ed uccisi a Baghdad. Giornata normale in Iraq.

By Baghdadhope*

Come riporta il sito Ankawa.com, quattro giorni fa la piccola chiesa di Tellesqof, un villaggio cristiano del nord dell'Iraq, era ancora integra. Mercoledì 8 luglio coloro che erano andati a visitarla hanno scoperto che la statua della Vergine era stata vandalizzata, i condizionatori d'aria erano spariti, e la cassaforte smurata e gettata per terra.
Niente di nuovo in un Iraq in cui la violenza verso i cristiani ed i loro possedimenti e simboli è all'ordine del giorno da quando, lo scorso anno a partire da giugno, lo stato islamico si è impadronito di Mosul e della circostante Piana di Ninive.
Di nuovo c'è che Tellesqof non è sotto il controllo dello stato islamico ma di quello dei peshmerga curdi che dovrebbero difendere il villaggio dallo scorso agosto, e che non è la prima volta che tali forze vengono accusate di non compiere a fondo e con onestà il proprio dovere di difesa.   

Sempre Ankawa.com riferisce inoltre una recrudescenza del fenomeno dei rapimenti dei cristiani a scopo di riscatto che ebbe il suo boom dal 2006 al 2009.
Ben due in meno di una settimana sono infatti le vittime cristiane di questa industria sempre fiorente in Iraq, ed in questo caso a Baghdad.

La prima vittima è un cinquattottenne, Qais Abd Shaiya, rapito nel quartiere orientale di Ghadeer ed il cui corpo è stato rinvenuto nel centro di medicina forense della città. La seconda vittima è Saher Hanna Suny, un trentaduenne fuggito nella capitale dalla città natale di Qaraqosh dallo scorso agosto in mano all'Isis