By Asia News
Joseph Mahmoud
Joseph Mahmoud
"La notizia della distruzione della chiesa della Vergine Immacolata non è vera". È quanto precisa ad AsiaNews
mons. Emil Shimoun Nona, arcivescovo caldeo di Mosul, nel nord, secondo
centro per importanza del Paese e prima città a cadere nelle mani delle
milizie dello Stato islamico. Ieri alcuni media arabi cristiani e
internazionali avevano rilanciato una informativa della polizia di
Ninive, secondo cui i jihadisti avrebbero raso al suolo lo storico edificio, uno dei luoghi di culto più grandi e antichi della comunità caldea d'Iraq.
Raggiunto da AsiaNews durante una pausa dei lavori del
Sinodo della Chiesa caldea, in corso in queste ore a Baghdad, mons. Nona
informa che "la notizia della chiesa non è vera", così come nei giorni
scorsi si era sparsa la voce - anch'essa infondata - dell'uccisione di un sacerdote.
Nel giugno scorso la chiesa era finita nel mirino dei jihadisti, che
avevano abbattuto e decapitato la statua della Madonna che sormontava la
torre-orologio.
La chiesa della Vergine Immacolata sorgeva sulle vecchie fondamenta
del più antico luogo di culto cristiano della città, andato distrutto
nei secoli passati, ed era già stato oggetto di attacchi e attentati. Il
17 gennaio 2008 un'autobomba era esplosa
davanti alla chiesa, provocando il ferimento di due persone; poco
distante dalla chiesa si trova il vecchio episcopio caldeo, attaccato
nel 2004.
Mons. Nona è stato il primo a lanciare l'allarme sul pericolo posto dall'avanzata degli islamisti dopo la conquista di Mosul, dove circa 500mila persone - cristiani e musulmani - sono fuggite a inizio giugno per non doversi convertire all'islam estremista e dove è stato fondato un Califfato e imposto la sharia.
Da mesi la città è inaccessibile per operatori e stampa internazionale;
la stessa comunità cristiana è ormai fuggita e non vi sono più
esponenti della minoranza nella zona.