"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

20 dicembre 2007

Notizie della comunità irachena cristiana

Fonti: Varie

By Baghdadhope

Baghdad.
* Dopo il vice presidente Adel Abdul Mahdi, anche l’altro vice presidente iracheno, Tareq Al Hashemi ha voluto congratularsi con il Patriarca di Babilonia dei Caldei, Mar Emmanuel III Delly per la sua recente nomina a Cardinale. Mar Delly ha colto così l’occasione per riferire il desiderio di Papa Benedetto XVI che l’Iraq possa trovare la sicurezza e la pace necessarie alla convivenza tra le diverse componenti etniche e religiose del paese.
* Lo stesso giorno si è svolta a Baghdad la riunione del Consiglio dei capi delle comunità cristiane presieduto dallo stesso Mar Emmanuel III Delly. L’incontro, iniziato con un momento di preghiera, ha avuto molti punti in agenda.
La situazione dei cristiani in Iraq ed all’estero e la posizione ufficiale delle chiese riguardo il fenomeno dell’emigrazione: la necessità di aiutare la popolazione nel paese per frenare tale emorragia e quella che si è rifugiata all’estero. La necessità di preservare le proprietà delle chiese e dei fedeli, specialmente quelli che sono stati costretti a lasciarle. Il rifiuto del cosiddetto progetto della “Piana di Ninive” che non considera il fatto che i cristiani vivono non solo in quella zona, e che devono continuare a farlo in ogni parte del paese a fianco delle diverse componenti della società irachena. Lo status delle minoranze nell’ambito della costituzione irachena, e la situazione degli studenti di fede cristiana nelle scuole pubbliche in cui non viene impartito loro l’insegnamento religioso. L’influsso negativo delle nuove organizzazioni religiose che in Iraq si definiscono chiese e che non solo cercano di attirare i fedeli delle chiese autoctone, specialmente tra i giovani, ma che con il loro aggressivo proselitismo creano problemi con la componente musulmana. Gruppi religiosi che dichiarano di essere rappresentanti della vera fede dimenticando che la Cristianità è originaria proprio di queste zone dove si è nutrita del sangue dei suoi martiri. La necessità dell’unione tra le diverse componenti cristiane, sia religiose che politiche, sulla base della convinzione che la forza stia nell’unione.
L’incontro si è concluso con lo scambio di auguri per il prossimo Natale e con quelli agli iracheni musulmani per la prossima festa del Sacrificio.
Tra i 14 prelati presenti il Patriarca Caldeo Mar Emmanuel III Delly ed i suoi ausiliari: Monsignor Shleimun Warduni, Monsignor Jacques Isaac e Monsignor Andreas Abouna. Monsignor Jean Sleiman Vescovo Latino di Baghdad, Monsignor Avak Assadorian Vescovo della Chiesa Armeno Cattolica e Segretario del Consiglio, Mar Gewargis Slewa Vescovo della Chiesa Assira dell’Est, Monsignor Severius Hawa Vescovo della Chiesa Siro Ortodossa, Monsignor Matti Shaba Matoka Vescovo della Chiesa Siro Cattolica, il Monaco Redentorista Vincent Al Muhallafi della Chiesa Greco Melchita e rappresentanti della Chiesa Protestante, Greco Ortodossa ed Antica Assira dell’Est.
* Il Consiglio dei Ministri iracheno ha ufficialmente dichiarato il
25 dicembre 2007 giornata di festa per la ricorrenza del Natale che segue di soli pochi giorni quest'anno la festa islamica del Sacrificio.
* Secondo notizie riferite a Baghdadhope da un sacerdote di Baghdad, nella zona di Hay Al Benook, nella parte nord-occidentale della capitale, la situazione è leggermente migliorata da quando è in vigore il sistema della “fahwa”, il controllo cioè dell’area non solo da parte delle forze di sicurezza americane ed irachene, ma anche di guardie armate che pattugliano il quartiere e controllano i check points. Nell’area, ad esempio, tutte le strade, tranne la principale, sono chiuse, e nessuno che non sia del quartiere può entrare, a piedi e meno che mai in auto, una procedura che permette a chi ci vive di uscire per fare compere e lavorare e che dovrebbe – il condizionale è sempre d’obbligo parlando dell’Iraq – scongiurare problemi in questo periodo di feste islamiche e cristiane. Il sistema, già rodato altrove, funziona con la collaborazione delle truppe americane che hanno segnato sulle loro mappe i check points autorizzati.
* Mr. Abdallah Alnaufali, che dirige il dipartimento per i non musulmani {cristiani, mandei, yazidi ed ebrei} dell'Awqaf, il ministero che si occupa delle proprietà religiose in Iraq, ha annunciato la riapertura a Dora di due chiese, quella caldea di San Giovanni Battista, e quella di Mart Shmoni, appartenente all’Antica Chiesa Assira dell’Est.
* Una famiglia cristiana che vive nel quartiere di Zayouna a Baghdad è stata vittima di un
efferato episodio di violenza. Ladri armati sono penetrati nella casa per rubare riducendo in fin di vita per le percosse il padre, Mr. Salem Yousif Karash, ora ricoverato in ospedale dove si trova anche una delle figlie, Miss Lena Salem, che, per paura di un possibile rapimento si è gettata dal quarto piano del palazzo al momento dell’irruzione. Ancora sotto shock è la madre della ragazza, mentre salvi sono gli altri tre figli della coppia, due maschi ed una femmina, che in quel momento non erano in casa.

Ritiro spirituale ad Ankawa di vescovi e sacerdoti caldei con l’avvicinarsi del Natale. All’incontro, guidato dal Padre Redentorista Lucien Cop, docente del Babel College, ed ispirato dal primo capitolo della Genesi, erano presenti Monsignor Rabban Al Qas, vescovo di Amadhiya ed amministratore vescovile di Erbil, Monsignor Mikha P. Maqdassi, vescovo di Al Qosh, Monsignor Petrus Harbouli, vescovo di Dohuk, Monsignor Luis Sako, vescovo di Kirkuk, alcuni sacerdoti delle rispettive diocesi ed il corepiscopo Ruphail.

Baqdida. Alla presenza di Monsignor George Qas Musa e di Monsignor Gregorius Saliba Shamoun, rispettivamente vescovo siro cattolico e siro ortodosso di Mosul una grande celebrazione si è tenuta nella chiesa siro cattolica di Saint John che, secondo la tradizione, fu costruita sulle rovine di un antichissimo convento e che è stata recentemente restaurata dopo anni di abbandono.

A Bassora il Primo Ministro iracheno, Nouri Al Maliki, ed il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Muwaffaq Al Rubaie, in città per degli incontri sul futuro della regione dopo il parziale ritiro delle truppe britanniche, hanno espresso il proprio dispiacere per la recente uccisione di due componenti della piccola comunita’ cristiana, Mr. Usama Fareed e sua sorella Maysoon.

A Mosul il vescovo caldeo, Monsignor Faraj P. Rahho, ha dichiarato che la situazione in città è migliorata recentemente per due fattori: la maggiore presenza delle forze di polizia, e la vicinanza temporale del Natale con la festa islamica del Sacrificio. In ogni caso, come gia’ avveniva in passato, le celebrazioni natalizie si terranno nelle ore diurne per la sicurezza dei fedeli. Un Natale blindato quindi a Mosul, come quello annunciato anche a Baghdad da Monsignor Shleimun Warduni che in un’intervista al SIR ha detto: “Nei giorni scorsi siamo stati contattati da emissari governativi che si occupano di ordine pubblico per conoscere date, luoghi e orari delle celebrazioni natalizie così da implementare i controlli e la sicurezza intorno alle chiese, da parte nostra vorremmo evitare tutto questo ma è necessario per garantire l’incolumità dei nostri fedeli. Le celebrazioni avranno luogo nelle prime ore del mattino o del pomeriggio del 24 e 25 dicembre sempre per motivi di sicurezza.”