Fonti: Diverse
By Baghdadhope
Una giornata “di festa e di grande gioia.” Queste le parole di Monsignor Rabban Al Qas, vescovo caldeo di Amadhiya, riportate da Asia News e che descrivono l’atmosfera di un incontro che il 7 dicembre scorso ha riunito circa trecento giovani della diocesi ed in cui il prelato ha ricordato la centralità della figura di Maria nella salvezza dell’Uomo, ed ha sottolineato come sia importante non abbandonare i giovani a loro stessi specialmente alla luce dell’aggressivo proselitismo dei gruppi evangelici che li attirano promettendo loro lavoro e denaro.
Se ad Amadhiya è stata una giornata di festa non si può dire lo stesso per altre zone dell’Iraq dove la vita per i cristiani continua ad essere difficile. Come a Bassora dove due cristiani, fratello e sorella, sono stati uccisi, o come a Mosul dove non solo è stata uccisa una ventiquattrenne cristiana nel mercato di Nabi Yunis da sconosciuti che hanno fatto fuoco da un auto, ma dove volantini di minacce sono apparsi all’Università. In essi è scritto che gli studenti cristiani hanno tre giorni di tempo per adeguare il proprio abbigliamento ai dettami della legge islamica.