"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

12 febbraio 2022

Morto il patriarca della Chiesa Antica dell'Est Mar Addai II

By Baghdadhope*

Si è spento a Phoenix, negli Stati Uniti,  Mar Addai II, patriarca della Chiesa Antica dell'Est, la più piccola chiesa cristiana di origine mesopotamica dal punto di vista del numero dei fedeli che, per quanto diffusa nei paesi della diaspora, ha ancora, insieme alla chiesa caldea, la sua sede patriarcale a Baghdad.
Una chiesa che nella sua pur breve storia ha vissuto molte vicissitudini.
Fino al 1968, infatti, la Chiesa Antica dell'Est non esisteva ed i suoi fedeli ed il suo clero erano tutti membri di quella che all'epoca si chiamava Chiesa dell'Est, l'erede della tradizione cristiana mesopotamica risalente alla predicazione in quell'area di San Tommaso.
Nel 1933 il patriarca della Chiesa dell'Est, Mar Eshai Shimun XXIII, fu esiliato a Cipro dal neonato governo iracheno libero dal controllo britannico dall'anno precedente. Da Cipro il Patriarca si trasferì negli Stati Uniti dove nel 1940 stabilì la nuova sede patriarcale.
Nel 1968 però uno scisma all’interno della Chiesa dell’Est la divise in due rami.
Da una parte la chiesa guidata da Mar Eshai Shimun XXIII (che nel 1976 sarebbe stata rinominata dal suo successore Mar Dinkha IV “Chiesa Assira dell’Est”) e dall'altra quella guidata da Mar Thoma Darmo, Metropolita di Trichur (India) che, in disaccordo con il Patriarca Mar Eshai Simun XXIII, si trasferì a Baghdad dove nominò tre vescovi che a loro volta lo elessero patriarca della neonata Antica Chiesa dell’Est. Carica che però Mar Thoma Darmo poté esercitare per un solo anno vista la sua morte l’anno successivo.
Ad egli successe nel 1969 proprio il patriarca Mar Addai II.
I motivi dello scisma furono molti ed il peso di ognuno di essi fu diversamente valutato e citato dalle diverse parti in causa. Principalmente - e senza voler approfondire le motivazioni politiche o tribali - le critiche su cui il movimento scismatico si concentrò furono tre.
Da 35 anni, da quando cioè Mar Eshai Simun XXIII, era stato esiliato prima a Cipro e successivamente negli Stati Uniti, la Chiesa dell’Est in Iraq era rimasta senza la sua massima guida spirituale e politica. Una parte dei fedeli e del clero desiderava invece che il Patriarca risiedesse a Baghdad e ne facesse la sua sede.
Nella Chiesa dell’Est fin dal secolo XV era in vigore la pratica (non istituzionalizzata né stabilita dai canoni ecclesiastici) del Natar Kursi (successore designato) secondo la quale la carica patriarcale passava al nipote del patriarca in carica. Pratica che venne abolita dall’allora patriarca della Chiesa Assira dell’Est, Mar Dhinka IV, al momento della sua nomina nel 1976 quindi successivamente al movimento scismatico del 1968 che la contestava.
L’ultima contestazione riguardava l’adozione del calendario gregoriano avvenuta nel 1964 da parte di Mar Eshai Shimun XXIII per rispondere agli appelli di molti sacerdoti, vescovi e fedeli che avevano chiesto di abbandonare l'uso del calendario giuliano per il Natale e la Pasqua vista la difficoltà di celebrare quelle festività in paesi in cui vigeva l’uso del calendario gregoriano.
Dal 1968 sono ormai passati 42 anni ma questa storia che appare ormai lontana proprio negli scorsi giorni ha ritrovato la sua attualità.
Il 12 aprile 2009, infatti, Mar Addai II anticipò ai fedeli che nel corso del sinodo che si sarebe tenuto di lì a poco uno dei punti in discussione sarebbe stata proprio la possibile adozione del calendario gregoriano per il Natale. (ma non per Pasqua)
Annuncio al quale si aggiunse quello fatto dal Metropolita dell’Australia e della Nuova Zelanda, Mons. Yako Daniel, che spiegò come nel sinodo sarebbe stata discussa persino la possibile riunione delle due chiese divise nel 1968.
Già nel sinodo della Chiesa Assira dell’Est del 1999 il patriarca ed i vescovi avevano deciso in effetti di riconoscere la gerarchia della Chiesa dell’Est e di istituire un comitato congiunto con il fine di “realizzare la piena comunione tra le due parti.”
Una comunione che rimase però nelle intenzioni sinodali e che finora non si è realizzata.