By AgenSIR
28 giugno 2021
“In questo Oriente turbolento, dove non sappiamo cosa accadrà domani, abbiamo bisogno di pace. Dobbiamo perciò compiere maggiori sforzi per raggiungere questo risultato”.
Lo ha detto ieri il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, celebrando nella capitale irachena la messa per la Giornata della pace per l’Oriente, e l’atto di consacrazione alla Sacra Famiglia.
Nell’omelia, Mar Sako ha ribadito che “le religioni devono seminare pace, sicurezza, amore, rispetto e gioia tra le persone. La pace è un bisogno fondamentale per una vita libera, stabile e dignitosa. Essa si ottiene quando ci riconciliamo gli uni con gli altri ed esercitiamo pazienza, solidarietà e cooperiamo per costruire una società stabile e prospera”.
Guardando alla situazione del Paese, il cardinale ha affermato che “la pace deve diventare un impegno urgente per il governo, da fondare su un sistema civile lontano dai conflitti etnici e religiosi, con un pensiero civile aperto che possa spegnere il fuoco dei conflitti e delle lotte, e diffondere la pace, fratellanza, libertà e dignità”.
Quello attuale, per Mar Sako, “è un momento delicato e pericoloso. Abbiamo sofferto abbastanza, e non siamo in grado di continuare questo incubo, quindi è urgente pensare a un nuovo modo per risolvere i problemi in sospeso, con responsabilità e saggezza, operando come gli altri popoli che costruiscono la loro unità con amore, buone relazioni fraterne, solidarietà e cooperazione. Questa è l’unica speranza, altrimenti Dio non voglia, andremo verso il peggio. Lavorare per un vero stato civile democratico, uno Stato di diritto, uno Stato di fatti e non di parole, uno Stato che adempie ai suoi compiti nel raggiungimento dell’uguaglianza tra tutti i suoi cittadini, garantendo loro diritti e vita migliore. Uno Stato degno della nostra civiltà e della nostra storia”.
Lo ha detto ieri il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, celebrando nella capitale irachena la messa per la Giornata della pace per l’Oriente, e l’atto di consacrazione alla Sacra Famiglia.
Nell’omelia, Mar Sako ha ribadito che “le religioni devono seminare pace, sicurezza, amore, rispetto e gioia tra le persone. La pace è un bisogno fondamentale per una vita libera, stabile e dignitosa. Essa si ottiene quando ci riconciliamo gli uni con gli altri ed esercitiamo pazienza, solidarietà e cooperiamo per costruire una società stabile e prospera”.
Guardando alla situazione del Paese, il cardinale ha affermato che “la pace deve diventare un impegno urgente per il governo, da fondare su un sistema civile lontano dai conflitti etnici e religiosi, con un pensiero civile aperto che possa spegnere il fuoco dei conflitti e delle lotte, e diffondere la pace, fratellanza, libertà e dignità”.
Quello attuale, per Mar Sako, “è un momento delicato e pericoloso. Abbiamo sofferto abbastanza, e non siamo in grado di continuare questo incubo, quindi è urgente pensare a un nuovo modo per risolvere i problemi in sospeso, con responsabilità e saggezza, operando come gli altri popoli che costruiscono la loro unità con amore, buone relazioni fraterne, solidarietà e cooperazione. Questa è l’unica speranza, altrimenti Dio non voglia, andremo verso il peggio. Lavorare per un vero stato civile democratico, uno Stato di diritto, uno Stato di fatti e non di parole, uno Stato che adempie ai suoi compiti nel raggiungimento dell’uguaglianza tra tutti i suoi cittadini, garantendo loro diritti e vita migliore. Uno Stato degno della nostra civiltà e della nostra storia”.