By AgenSIR
Lo scorso 29 febbraio il patriarca della chiesa caldea, card. Louis
Raphael Sako, si è recato, accompagnato dai vescovi vicari, mons. Basel
Yaldo e mons. Robert Jarjis, a far visita alla famiglia del “giovane
martire” Raymond Rayan Salem. Lo rende noto il sito Baghdadhope. Il
giovane, cinque giorni prima, era stato ucciso mentre con due amici (uno
sciita ed uno sunnita) partecipava in piazza Khilani alle
manifestazioni antigovernative che dal 1° ottobre 2019 infiammano tutto
l’Iraq che chiede sicurezza, i servizi essenziali, la giustizia sociale e
la fine del controllo esercitato su tutti i governi sciiti che si sono
succeduti dal 2003 da parte del governo iraniano.
La famiglia del giovane Raymond, di fede siro-cattolica, è originaria
di Mosul ma dopo un periodo trascorso in Giordania ha fatto ritorno in
Iraq. La definizione di “giovane martire”, apparsa nella notizia
pubblicata dal sito stesso del patriarcato ribadisce, spiega
Baghdadhope, indica “la vicinanza e la comunione di intenti con i
manifestanti già espressi dalla gerarchia caldea con le visite ai feriti
in ospedali e le donazioni a loro favore, con la visita fatta agli
stessi manifestanti a piazza Tahrir, l’epicentro delle proteste e con
successive dichiarazioni”.
Raymond Rayan Salem è il primo cristiano rimasto ucciso nel corso delle proteste antigovernative in Iraq.
Raymond Rayan Salem è il primo cristiano rimasto ucciso nel corso delle proteste antigovernative in Iraq.