By AgenSIR
Celebrazioni della Settimana Santa “a porte chiuse” e via social anche per la Chiesa caldea. Il patriarca, card. Louis Raphael Sako, ha emanato una serie di direttive per disciplinare le liturgie pasquali così da adeguarle alle disposizioni ricevute dalla Santa Sede e, al contempo, ottemperare a quelle del Governo iracheno in materia di contenimento del Coronavirus. Per questa ultima settimana di Quaresima, si legge nella nota del patriarca, “le messe continueranno ad essere celebrate, nonostante l’assenza di fedeli, e trasmesse in diretta attraverso i social media”.
Il patriarca esorta i sacerdoti “a preparare bene la messa così da rivolgere una parola di incoraggiamento ai fedeli, aiutarli a pregare e aggiornandoli anche su come evitare il Coronavirus Covid-19 e su come non essere ingannati da false interpretazioni. Il Coronavirus non è, infatti, né una grazia né una punizione”.
Le famiglie, a loro volta, “possono pensare di fare insieme qualcosa di utile per aiutare i bisognosi”. Per quanto riguarda la Settimana Santa il cardinale raccomanda, per la Domenica delle Palme, “di decorare la Chiesa con rami di ulivo. La celebrazione può essere accompagnata dalla musica ma senza coro”.
Il Giovedì Santo “non ci sarà la Lavanda dei piedi e la Messa crismale è rimandata alla fine della pandemia”. Per il Venerdì Santo, “i vescovi e i sacerdoti con un piccolo numero di diaconi possono recitare i Vespri, ma solo se seduti a distanza di sicurezza.
A Baghdad – precisa Mar Sako – useremo il libretto della ‘Settimana Santa’ in caldeo e arabo con brevi meditazioni incentrate sul momento odierno. Quello che stiamo vivendo è una vera ‘Via Crucis’, ma è anche un tempo di speranza. Nelle chiese potrà essere eretto un grande Crocifisso. Dopo la lettura del Vangelo, Cristo verrà deposto dalla Croce e adagiato in un sepolcro sull’altare circondato da candele e fiori. Non è necessaria la processione intorno alla Chiesa o il bacio della bara”.
Per il Sabato Santo, “vista l’assenza dei fedeli, la messa serale può essere celebrata più tardi del solito, verso mezzanotte. L’omelia dovrà alimentare la speranza dei fedeli e implorare Dio affinché ci aiuti a superare questa crisi e tornare alla normalità”. Per la Domenica di Pasqua è prevista una messa festiva al mattino, simile alla messa domenicale. L’altare sia decorato con fiori, candele e uova colorate. In tutte le celebrazioni le campane suoneranno in segno della comune speranza di combattere questo nemico invisibile”.
Nella nota, il patriarca caldeo offre alcune indicazioni anche alle famiglie costrette a seguire le celebrazioni via social: “Per la confessione sarà necessario prendere un appuntamento con il parroco, tenendo presente tutte le precauzioni necessarie. Durante la Settimana Santa ogni famiglia è invitata a riunirsi intorno ad un tavolo coperto da una tovaglia bianca (a mo’ d’altare) per seguire le liturgie via social e usando per ogni momento simboli adeguati: le palme, un’icona dell’Ultima Cena, una croce. Durante la Veglia pasquale le luci di casa saranno spente per essere di nuovo accese dopo l’annuncio pasquale, Cristo è Risorto”. Il card. Sako ribadisce l’esortazione a pregare per i malati, per il personale sanitario e per chiunque impegnato duramente per proteggere la vita delle persone.
Dal Patriarcato caldeo anche l’offerta di 60mila dollari ripartita tra le parrocchie della capitale, la più colpita dal Coronavirus, destinata ad aiutare i più bisognosi.
Celebrazioni della Settimana Santa “a porte chiuse” e via social anche per la Chiesa caldea. Il patriarca, card. Louis Raphael Sako, ha emanato una serie di direttive per disciplinare le liturgie pasquali così da adeguarle alle disposizioni ricevute dalla Santa Sede e, al contempo, ottemperare a quelle del Governo iracheno in materia di contenimento del Coronavirus. Per questa ultima settimana di Quaresima, si legge nella nota del patriarca, “le messe continueranno ad essere celebrate, nonostante l’assenza di fedeli, e trasmesse in diretta attraverso i social media”.
Il patriarca esorta i sacerdoti “a preparare bene la messa così da rivolgere una parola di incoraggiamento ai fedeli, aiutarli a pregare e aggiornandoli anche su come evitare il Coronavirus Covid-19 e su come non essere ingannati da false interpretazioni. Il Coronavirus non è, infatti, né una grazia né una punizione”.
Le famiglie, a loro volta, “possono pensare di fare insieme qualcosa di utile per aiutare i bisognosi”. Per quanto riguarda la Settimana Santa il cardinale raccomanda, per la Domenica delle Palme, “di decorare la Chiesa con rami di ulivo. La celebrazione può essere accompagnata dalla musica ma senza coro”.
Il Giovedì Santo “non ci sarà la Lavanda dei piedi e la Messa crismale è rimandata alla fine della pandemia”. Per il Venerdì Santo, “i vescovi e i sacerdoti con un piccolo numero di diaconi possono recitare i Vespri, ma solo se seduti a distanza di sicurezza.
A Baghdad – precisa Mar Sako – useremo il libretto della ‘Settimana Santa’ in caldeo e arabo con brevi meditazioni incentrate sul momento odierno. Quello che stiamo vivendo è una vera ‘Via Crucis’, ma è anche un tempo di speranza. Nelle chiese potrà essere eretto un grande Crocifisso. Dopo la lettura del Vangelo, Cristo verrà deposto dalla Croce e adagiato in un sepolcro sull’altare circondato da candele e fiori. Non è necessaria la processione intorno alla Chiesa o il bacio della bara”.
Per il Sabato Santo, “vista l’assenza dei fedeli, la messa serale può essere celebrata più tardi del solito, verso mezzanotte. L’omelia dovrà alimentare la speranza dei fedeli e implorare Dio affinché ci aiuti a superare questa crisi e tornare alla normalità”. Per la Domenica di Pasqua è prevista una messa festiva al mattino, simile alla messa domenicale. L’altare sia decorato con fiori, candele e uova colorate. In tutte le celebrazioni le campane suoneranno in segno della comune speranza di combattere questo nemico invisibile”.
Nella nota, il patriarca caldeo offre alcune indicazioni anche alle famiglie costrette a seguire le celebrazioni via social: “Per la confessione sarà necessario prendere un appuntamento con il parroco, tenendo presente tutte le precauzioni necessarie. Durante la Settimana Santa ogni famiglia è invitata a riunirsi intorno ad un tavolo coperto da una tovaglia bianca (a mo’ d’altare) per seguire le liturgie via social e usando per ogni momento simboli adeguati: le palme, un’icona dell’Ultima Cena, una croce. Durante la Veglia pasquale le luci di casa saranno spente per essere di nuovo accese dopo l’annuncio pasquale, Cristo è Risorto”. Il card. Sako ribadisce l’esortazione a pregare per i malati, per il personale sanitario e per chiunque impegnato duramente per proteggere la vita delle persone.
Dal Patriarcato caldeo anche l’offerta di 60mila dollari ripartita tra le parrocchie della capitale, la più colpita dal Coronavirus, destinata ad aiutare i più bisognosi.