By Fides
16 marzo 2019
Il "sacerdozio comune", condiviso da tutti i battezzati, anima la vocazione e la missione propria dei laici e in particolare delle donne nella Chiesa, nella diversità dei talenti e nella complementarietà dei ruoli affidati a ciascuno. Le Chiesa d’Oriente, e anche la Chiesa caldea, sono chiamate a aprirsi a questo dinamismo di grazia, se non vogliono tradire la propria stessa natura di strumenti di salvezza. Lo ricorda il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, in un intervento diffuso dai media ufficiali del Patriarcato.
L’intento perseguito dal Patriarca è quello di avviare un confronto intorno alla condizione dei laici e delle donne nella Chiesa, anche per offrire spunti di riflessione comune e ispirare disposizioni concrete in occasione del prossimo Sinodo della Chiesa caldea.
Alla fede cristiana – ricorda il Patriarca caldeo - non può essere associato alcun argomento pseudo-dottrinale che punti a giustificare teoricamente qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle donne. Basta guardare – ha sottolineato il Primate della Chiesa caldea – alla Vergine Maria e alle figure femminili che circondano Gesù, fin dall’inizio della sua missione salvifica.
Citando gli insegnamenti dei Papi Giovanni Paolo II e Francesco, il Patriarca Louis Raphael ha sottolineato che “se vogliamo far progredire le nostre società e le nostre Chiese, dobbiamo lasciare il posto ai laici di entrambi i sessi per consentire loro di investire i propri talenti”. Se pure il sacerdozio ordinato rimane riservato agli uomini, posizioni di responsabilità nella Chiesa possono essere attribuite ai laici e alle laiche in tutti gli altri campi, compresi quelli della gestione finanziaria, dell'educazione e dei media. A partire da queste considerazioni, il Patriarca caldeo ha invitato tutti a sperimentare nuovi spazi di partecipazione e di condivisione di responsabilità con i laici e le laiche, in tutti gli ambiti della vita ecclesiale.
In conclusione del suo intervento, il Patriarca Sako ha sottolineato che anche nella Chiesa caldea sono stati compiuti i primi passi per affidare funzioni di responsabilità a laici, e in particolare a donne. Un processo di cui si auspica la continuazione in tutte le Chiese d’Oriente. A questo riguardo, il Primate della Chiesa caldea ha fatto cenno anche al ruolo di responsabilità ricoperto dalla professoressa libanese Souraya Bechealany, attuale Segretario generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente.
16 marzo 2019
Il "sacerdozio comune", condiviso da tutti i battezzati, anima la vocazione e la missione propria dei laici e in particolare delle donne nella Chiesa, nella diversità dei talenti e nella complementarietà dei ruoli affidati a ciascuno. Le Chiesa d’Oriente, e anche la Chiesa caldea, sono chiamate a aprirsi a questo dinamismo di grazia, se non vogliono tradire la propria stessa natura di strumenti di salvezza. Lo ricorda il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, in un intervento diffuso dai media ufficiali del Patriarcato.
L’intento perseguito dal Patriarca è quello di avviare un confronto intorno alla condizione dei laici e delle donne nella Chiesa, anche per offrire spunti di riflessione comune e ispirare disposizioni concrete in occasione del prossimo Sinodo della Chiesa caldea.
Alla fede cristiana – ricorda il Patriarca caldeo - non può essere associato alcun argomento pseudo-dottrinale che punti a giustificare teoricamente qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle donne. Basta guardare – ha sottolineato il Primate della Chiesa caldea – alla Vergine Maria e alle figure femminili che circondano Gesù, fin dall’inizio della sua missione salvifica.
Citando gli insegnamenti dei Papi Giovanni Paolo II e Francesco, il Patriarca Louis Raphael ha sottolineato che “se vogliamo far progredire le nostre società e le nostre Chiese, dobbiamo lasciare il posto ai laici di entrambi i sessi per consentire loro di investire i propri talenti”. Se pure il sacerdozio ordinato rimane riservato agli uomini, posizioni di responsabilità nella Chiesa possono essere attribuite ai laici e alle laiche in tutti gli altri campi, compresi quelli della gestione finanziaria, dell'educazione e dei media. A partire da queste considerazioni, il Patriarca caldeo ha invitato tutti a sperimentare nuovi spazi di partecipazione e di condivisione di responsabilità con i laici e le laiche, in tutti gli ambiti della vita ecclesiale.
In conclusione del suo intervento, il Patriarca Sako ha sottolineato che anche nella Chiesa caldea sono stati compiuti i primi passi per affidare funzioni di responsabilità a laici, e in particolare a donne. Un processo di cui si auspica la continuazione in tutte le Chiese d’Oriente. A questo riguardo, il Primate della Chiesa caldea ha fatto cenno anche al ruolo di responsabilità ricoperto dalla professoressa libanese Souraya Bechealany, attuale Segretario generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente.