By Grr RAI
Padre Paolo dall'Oglio, il gesuita rapito a Raqqa, in Siria, lo
scorso 29 luglio, compie 59 anni. La sua sorte resta avvolta nel mistero
da quando è stato rapito nella città di Raqqa, controllata dai ribelli,
ma scossa dalle contrapposizioni tra i gruppi qaedisti e le altre
formazioni che combattono Assad, dove si era recato a incontrare uno dei
capi dell'Esercito Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) per una
mediazione. Fin dall'inizio l'ipotesi ritenuta più probabile è che sia
stato preso prigioniero da questa milizia legata ad al Qaeda, come del
resto accaduto nella stessa città a decine di altri attivisti.
La vicenda del gesuita, da oltre trent’anni attivo in Siria per
sostenere il dialogo tra islam e cristianesimo, è stata da subito
considerata ad alto rischio. Dato più volte per morto le ultime notizie,
fornite qualche settimana fa da un attivista antiregime che cita fonti
vicine a un gruppo legato ad al Qaeda, lo indicano invece vivo e in
buone condizioni di salute, avvistato nel Nord della Siria. Che il
sacerdote sia ancora in vita lo ritiene anche la Farnesina, ma più per
l'inattendibilità delle voci sulla sua morte che per prove dirette.
Parlando di recente del caso il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha
dichiarato che la situazione di padre Dall'Oglio è più complicata di
quella che ha avuto per protagonista l’inviato de ‘La Stampa’, Domenico
Quirico, liberato lo scorso 8 settembre.
“I fili che stiamo tirando con l'intelligence si rompono più facilmente e anche le informazioni che ci arrivano spesso sono dei depistaggi e necessitano una contro-verifica molto puntuale e difficile», ha spiegato il ministro.
“I fili che stiamo tirando con l'intelligence si rompono più facilmente e anche le informazioni che ci arrivano spesso sono dei depistaggi e necessitano una contro-verifica molto puntuale e difficile», ha spiegato il ministro.
A Milano è stata organizzata una fiaccolata per ricordare l'impegno
di padre dall'Oglio in favore del dialogo tra Cristianesimo e Islam, raccontato al Gr dal patriarca della Chiesa caldea, Louis Sako, e per
tenere viva l'attenzione sul suo sequestro.