Accogliendo un appello del suo vescovo Francesco, la diocesi di Roma, attraverso l'Opera Romana Pellegrinaggi, dal 12 al 19 dicembre guidera' un pellegrinaggio in Iraq, al quale parteciperanno pero' solo giornalisti e sacerdoti, che nel paese ancora ferito dalla guerra del 2003 pregheranno per la pace nel paese, nel Medio ed Estremo Oriente e nel mondo. L'organismo pastorale del Vicariato di Roma, riprende cosi' la tradizione dei "gesti profetici".
La meta scelta e' la citta' storica di Ur, "casa di Abramo". "Questo pellegrinaggio spiega il vice presidente e ad dell'Orp, monsignor Liberio Andreatta - era stato gia' organizzato per il 1999 e da allora rimase incompiuto per le tragiche vicende belliche". Papa Francesco al termine dell'Udienza Generale del 30 ottobre 2013 aveva lanciato un appello: "Vi invito a pregare per la cara nazione irachena purtroppo colpita quotidianamente da tragici episodi di violenza perche' trovi la strada della riconciliazione, della pace, dell'unita' e della stabilita'".
"Il Santo Padre - rileva oggi monsignor Andreatta - ha voluto riproporre a tutti i fedeli il dramma di un Paese non ancora rappacificato dopo oltre 10 anni dall'inizio della Seconda Guerra del Golfo che ha causato tra i 100 e i 150 mila morti, un milione mezzo di rifugiati, la fuga di circa la meta' dei cristiani, circa 500 mila". Secondo il vice presidente dell'Orp, "andare in Iraq rappresenta un ritorno alle radici, significa andare nei luoghi dove nacque e visse Abramo, Padre nella Fede di tutti i credenti". Ur, terra dei Caldei, la citta' simbolo delle promesse e della liberta' per tutti credenti nell'unico Dio, rappresenta le comuni origini che uniscono Ebrei, Cristiani e Musulmani. "Compiere questo gesto - sottolinea ancora monsignor Andreatta - vorra' dire ricominciare da dove ha avuto inizio per ripercorrere la strada di Abramo, cosi' a lungo preclusa ai pellegrini".
Guida lungo i passi di Abramo sara' la figura del Beato Giovanni Paolo II di cui il pellegrinaggio portera' una reliquia, un frammento della veste indossata dal Papa il giorno del suo attentato il 13 maggio 1981, e una sua effigie che prima della partenza verra' benedetta dal Santo Padre. Giovanni Paolo II durante la sua vita terrena tanto desidero' andare in Iraq ad Ur e questo pellegrinaggio vorra' cosi' dare compimento al desiderio del Beato. La statua di Giovanni Paolo II che verra' posta ad Ur lo ritrarra' come "Pellegrino di Pace".
Con questa iniziativa l'Orp, continua il suo vice presidente, vuol far comprendere che "e' possibile andare in pellegrinaggio in Iraq ad Ur, alla casa di Abramo, Padre di tutti i credenti". Nel 1991 l'Orp avvio' la tradizione dei "gesti profetici" che sono stati tutti benedetti dal beato Giovanni Paolo II. 1991: "Il Cero di Pace a Gerusalemme" al termine dell'Intifada in Israele. 1992: "La Vergine di Lourdes a Beirut", nel Santuario Harissa, per la ricostruzione spirituale e materiale del Libano, al termine della guerra civile. 1993: "Salviamo le Beatitudini", per la realizzazione di un progetto di salvaguardia dei luoghi evangelici della Galilea, nel lago di Tiberiade. 1994: "La Lampada della Pace" a Nazareth, in occasione dell'Anno Internazionale della Famiglia. 1995: "La Lampada della Pace" nella Cattedrale di Sarajevo al termine della guerra in Iugoslavia. 1996: "Il Candelabro di Fede e di Pace" nel Cenacolo di Gerusalemme. 1997/98: "Pellegrinaggio ad Hebron" dopo la strage presso le tombe dei Patriarchi ad Hebron. Nel 1999 era stato invece progettato un Pellegrinaggio sulle orme di Abramo "in Iraq" per preparare il viaggio che il Santo Padre Giovanni Paolo II avrebbe dovuto effettuare nel 2000, ma non e' stato realizzato a causa del conflitto in atto.
Nel 2000 il Papa polacco, infatti, fece solo un pellegrinaggio virtuale e spirituale nei luoghi di Abramo "padre di tutti i credenti". Tra i gesti profetici dell'Orp ebbe poi uno straordinario successo mediatico quello del 2001 quando la Croce del Giubileo fu portata al Polo Nord alla chiusura del Grande Giubileo dell'anno 2000. Alla spedizione - culminata con una celebrazione liturgia a meno 45 gradi - partecipo' con don Andreatta anche Mike Bongiorno.
La meta scelta e' la citta' storica di Ur, "casa di Abramo". "Questo pellegrinaggio spiega il vice presidente e ad dell'Orp, monsignor Liberio Andreatta - era stato gia' organizzato per il 1999 e da allora rimase incompiuto per le tragiche vicende belliche". Papa Francesco al termine dell'Udienza Generale del 30 ottobre 2013 aveva lanciato un appello: "Vi invito a pregare per la cara nazione irachena purtroppo colpita quotidianamente da tragici episodi di violenza perche' trovi la strada della riconciliazione, della pace, dell'unita' e della stabilita'".
"Il Santo Padre - rileva oggi monsignor Andreatta - ha voluto riproporre a tutti i fedeli il dramma di un Paese non ancora rappacificato dopo oltre 10 anni dall'inizio della Seconda Guerra del Golfo che ha causato tra i 100 e i 150 mila morti, un milione mezzo di rifugiati, la fuga di circa la meta' dei cristiani, circa 500 mila". Secondo il vice presidente dell'Orp, "andare in Iraq rappresenta un ritorno alle radici, significa andare nei luoghi dove nacque e visse Abramo, Padre nella Fede di tutti i credenti". Ur, terra dei Caldei, la citta' simbolo delle promesse e della liberta' per tutti credenti nell'unico Dio, rappresenta le comuni origini che uniscono Ebrei, Cristiani e Musulmani. "Compiere questo gesto - sottolinea ancora monsignor Andreatta - vorra' dire ricominciare da dove ha avuto inizio per ripercorrere la strada di Abramo, cosi' a lungo preclusa ai pellegrini".
Guida lungo i passi di Abramo sara' la figura del Beato Giovanni Paolo II di cui il pellegrinaggio portera' una reliquia, un frammento della veste indossata dal Papa il giorno del suo attentato il 13 maggio 1981, e una sua effigie che prima della partenza verra' benedetta dal Santo Padre. Giovanni Paolo II durante la sua vita terrena tanto desidero' andare in Iraq ad Ur e questo pellegrinaggio vorra' cosi' dare compimento al desiderio del Beato. La statua di Giovanni Paolo II che verra' posta ad Ur lo ritrarra' come "Pellegrino di Pace".
Con questa iniziativa l'Orp, continua il suo vice presidente, vuol far comprendere che "e' possibile andare in pellegrinaggio in Iraq ad Ur, alla casa di Abramo, Padre di tutti i credenti". Nel 1991 l'Orp avvio' la tradizione dei "gesti profetici" che sono stati tutti benedetti dal beato Giovanni Paolo II. 1991: "Il Cero di Pace a Gerusalemme" al termine dell'Intifada in Israele. 1992: "La Vergine di Lourdes a Beirut", nel Santuario Harissa, per la ricostruzione spirituale e materiale del Libano, al termine della guerra civile. 1993: "Salviamo le Beatitudini", per la realizzazione di un progetto di salvaguardia dei luoghi evangelici della Galilea, nel lago di Tiberiade. 1994: "La Lampada della Pace" a Nazareth, in occasione dell'Anno Internazionale della Famiglia. 1995: "La Lampada della Pace" nella Cattedrale di Sarajevo al termine della guerra in Iugoslavia. 1996: "Il Candelabro di Fede e di Pace" nel Cenacolo di Gerusalemme. 1997/98: "Pellegrinaggio ad Hebron" dopo la strage presso le tombe dei Patriarchi ad Hebron. Nel 1999 era stato invece progettato un Pellegrinaggio sulle orme di Abramo "in Iraq" per preparare il viaggio che il Santo Padre Giovanni Paolo II avrebbe dovuto effettuare nel 2000, ma non e' stato realizzato a causa del conflitto in atto.
Nel 2000 il Papa polacco, infatti, fece solo un pellegrinaggio virtuale e spirituale nei luoghi di Abramo "padre di tutti i credenti". Tra i gesti profetici dell'Orp ebbe poi uno straordinario successo mediatico quello del 2001 quando la Croce del Giubileo fu portata al Polo Nord alla chiusura del Grande Giubileo dell'anno 2000. Alla spedizione - culminata con una celebrazione liturgia a meno 45 gradi - partecipo' con don Andreatta anche Mike Bongiorno.