"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

28 gennaio 2013

Sinodo della chiesa caldea: dati

By Baghdadhope*

Con le dimissioni del patriarca caldeo si riapre, dopo 10  anni, la questione dell'elezione del suo successore.

Nel 2003, successivamente alla scomparsa di Mar Raphael Bedaweed, la questione della sua successione destò non pochi problemi. Il sinodo elettivo convocato a Baghdad dal 20 agosto al 3 settembre non riuscì infatti a produrre alcun nome.
Secondo il Codice di Diritto Canonico delle Chiese Orientali, (Tit. IV Cap. 1 Can.72 §1) infatti, l'eletto deve esserlo con i 2/3 dei voti dei presenti che in quell'occasione erano 20 su un totale di 22 vescovi, ma i risultati trapelati * furono di 12 voti per il gesuita Mons. Antoine Audo, dal 1992 vescovo di Aleppo, e di 8 voti per Mons. Sarhard Jammo, dal 2002 vescovo degli Stati Uniti occidentali.

La mancata nomina del patriarca rese necessario il ricorso al paragrafo 2 dello stesso canone in virtù del quale un successivo sinodo fu convocato dal Vaticano a Roma per i primi giorni del dicembre 2003. Riuniti in Vaticano alla presenza del Cardinale Ignace Moussa I Daoud, allora Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, i vescovi caldei in soli due giorni produssero finalmente il nome del candidato alla carica patriarcale: il vicario patriarcale di Baghdad, Mons. Emmanuel Karim Delly che celebrò la cerimonia della sua intronizzazione il 21 dicembre nella chiesa di San Giuseppe a Baghdad.

Tralasciando le spuculazioni sul nome del futuro patriarca che si sono susseguite dal momento delle dimissioni di Mar Emmanuel III Delly vediamo ora i soli dati riguardanti questo sinodo cui, ricordiamo, non partecipano per ragioni di salute e di età nè il Patriarca Emerito nè l'Arcivescovo Emerito di Kirkuk, Mons. Andreas Sana'. Assenze che quindi portano il conto totale dei vescovi presenti a 15

E' utile ad esempio considerare i dati che riguardano i possibili candidati alla carica patriarcale cominciando con il ricordare che dei 22 vescovi che nel 2003 componevano il Sinodo ben 8 sono scomparsi in questi anni:

1.       Paul Karatas (Arcivescovo di Diarbekir -Turchia - 2005)

2.      Yacoub Denha Cher (Arcivescovo di Erbil - 2005)

3.      Stéphane Babaqa (Arcivescovo emerito di Erbil – 2007)

4.      Abdul-Ahad Sana (Vescovo emerito di Alqosh – 2007)

5.      Faraj Raho (Arcivescovo di Mosul – 2008)

6.      Youssef Ibrahim Sarraf (Vescovo del Cairo - 2009)

7.      Andraous Abouna (Vicario patriarcale Baghdad -2010)

8.      Petros Hanna Issa al Harboli (Vescovo di Zakho - 2010)        

 
    Ai rimanenti 14 se ne sono aggiunti tre: Mons. Louis Sako (Arcivescovo di Kirkuk) che, essendo stato ordinato alla carica vescovile il 14 novembre del 2003 ha partecipato al solo sinodo di Roma; Mons. Emile Nona (Arcivescovo di Mosul) e Mons. Bashar Matti Warda (Arcivescovo di Erbil) per un totale di 1 tra vescovi ed arcivescovi elettori. 
* Dai dati che seguono è escluso, ovviamente il Patriarca Emerito, Cardinale Delly.

Nome         Nascita    Nomina    Titolo
Alqas
1949
06/12/2001
Vescovo di Amadiya
Audo
1946
18/01/1992
Vescovo di Aleppo
Garmou
1945
05/05/1999



07/02/1999
Arcivescovo 
coadiutore
di Tehran

Arcivescovo di Tehran
Ibrahim
1937
11/01/1982


07/03/1982 


03/08/1985
Esarca Apotolico USA

Vescovo titolare Anbar dei Caldei

Vescovo USA est (San Tommaso Apostolo)
Isaac
1938
07/05/1997 

04/05/1999

21/12/2005 



19/12/2012
Arcivescovo di Erbil 

Dimissioni

Arcivescovo titolare di Nisibis dei Caldei e 
Vescovo di curia patriarcale
 

Vicario patriarcale
Jammo
1941
21/05/2002
Vescovo USA ovest (San Pietro Apostolo)
Kassab
 1938
24/10/1995


21/10/2006
Arcivescovo di Bassora

Arcivescovo di Australia e Nuova Zelanda
(San Tommaso Apostolo)
Kassarji
1956
18/01/2001
Vescovo di Beirut
Maqdassi
1949
06/12/2001
Vescovo di Alqosh
Meram
1943
30/11/1983


Arcivescovo di Urmia
Vescovo di Salmas
Nona
1967
13/11/2009
Arcivescovo di Mosul
Sako
1948
27/09/2003
Arcivescovo di Kirkuk
San’a
1920
20/06/1957

02/03/1966

17/11/1967


14/12/1977


27/09/2003
Vescovo di Aqra

Vescovo di Amadiya

Dimissioni

Arcivescovo di Kirkuk

Arcivescovo emerito di Kirkuk
Warda
1969
24/05/2010
Arcivescovo di Erbil
Warduni
1943
12/01/2001
Vescovo titolare Anbar dei Caldei
Vescovo di curia patriarcale
Zora
1939
01/05/1974

 

10/06/2011
Arcivescovo di Ahvaz

Arcivescovo del Canada (Sant'Addai)
  
Per quanto riguarda l'anzianità anagrafica a parte Mons. Andreas Sana', Arcivescovo emerito di Kirkuk che nel 2013 compierà 92 anni, un solo vescovo, Mons. Ibrahim N. Ibrahim (USA est), al momento del sinodo avrà già raggiunto i 75 anni e quindi l'età del ritiro. Un'età che comunque non lo esclude dal ruolo di patriarca visto che al momento della sua nomina il cardinale Delly aveva compiuto da poco i 76 anni.

Due, invece, i vescovi che raggiungeranno quel traguardo proprio nel 2013: Mons. Jacques Isaac (curia patriarcale) e Mons. Jibrail Kassab (Australia e Nuova Zelanda)

Due vescovi, Mons. Emile Nona (Mosul) e Bashar M. Warda (Erbil) nello stesso anno non avranno invece ancora compiuto 50 anni.

Nove hanno il titolo di arcivescovo:
Mons. Ramzi Garmou (Tehran;
Amministratore Patriarcale della diocesi di Ahwaz dei Caldei);
Mons. Jibrail Kassab (Australia e Nuova Zelanda, Emerito di Bassora);
Mons. Louis Sako (Kirkuk; delegato patriarcale per Sulemaniya);
Mons. Thomas Meram (Urmia - Iran);
Mons. Hanna Zora (Canada, Emerito di Ahvaz -Iran);
Mons. Bashar M. Warda (Erbil; delegato patriarcale per la diocesi di Zakho);
Mons. Emil Nona (Mosul);
Mons. Andreas Sana' (Emerito di Kirkuk);
Mons. Jacques Isaac, (Nisibis, dal 1997  Arcivescovo di Erbil carica da cui si dimise nel 1999)      

Due sono i vescovi di curia patriarcale, Mons. Shleimun Warduni e Mons. Jacques Isaac

Otto sono i prelati residenti in Iraq:
Mons. Shleimun Warduni
(Baghdad)
Mons. Jacques Isaac (Baghdad)
Mons. Emil Nona (Mosul)
Mons. Bashar M. Warda (Erbil)
Mons. Louis Sako (Kirkuk)
Mons. Adreas Sana' (Kirkuk)
Mons. Mikha P. Maqdassi (Alqosh)
Mons. Rabban Al Qas (Amadiya)

Due in Iran:
Mons. Ramzi Garmou (Tehran)
Mons. Thomas Meram (Urmia)

Due negli Stati Uniti:
Mons. Ibrahim N. Ibrahim (Usa ovest)
Mons. Sarhad Y Jammo (Usa est)

Uno in Canada:
Mons. Hanna Zora

Uno in Australia:
Mons. Jibrail Kassab
 

Uno in Siria:
Mons. Antoine Audo

Uno in Libano
Mons. Michael Kassarji


Un elemento che potrebbe avere importanza è anche la località di nascita del futuro patriarca o la località di origine della sua famiglia visto che, sebbene fuori dalle logiche di appartenenza tribale tipiche dell'Iraq islamico, anche la comunità cristiana del paese fa riferimento alla vicinanza parentale e territoriale per regolare gli equilibri dei suoi rapporti.
 
Due sono i vescovi che non sono nati in Iraq: Mons. Antoine Audo (Siria) e Mons. Michael Kassarji (Libano).


Dei 14 iracheni di nascita ben 3 sono nati a Telkeif (Diocesi di Mosul) lo stesso villaggio dove è nato il Cardinale Delly:
Mons. Jibrail Kassab
Mons. Thomas Meram
Mons. Ibrahim N. Ibrahim

Due hanno le proprie origini familiari a Telkeif ma sono nati altrove:
Mons. Sarhad Y. Jammo (Baghdad)

Mons. Ramzi Garmou (Zakho) 

Due sono nati nel villaggio di Alqosh che è sede diocesana:
Mons. Mikha P. Maqdassi
Mons. Emil S. Nona
mentre, sebbene la sua famiglia sia originaria di  quel villaggio, Mons. Jacques Isaac è nato a Mosul. 

Due hanno visto la luce a Batnaya, un altro centro della Diocesi di Alqosh:
Mons. Shleimun Warduni
Mons. Hanna Zora   

Due sono nati nel territorio della diocesi di Amadiya:
Mons. Rabban Alqas
(Komane)
Mons. Andreas Sana'a
(Aradin)

Mons. Louis Sako è nato a Zakho (sede diocesana) e della stessa città è originaria la famiglia di Mons. Bashar M. Warda che però è nato a Baghdad.


Due sono i vescovi che non hanno l'aramaico come lingua materna: Mons. Antoine Audo (Siria) e Mons. Michael Kassarji (Libano)   


 Sei sono le sedi diocesane vacanti:
- Cairo (Egitto) Dalla morte di Mons. Yousif Sarraf nel 2009. Attuale amministratore patriarcale in Egitto è dal 2010 il Corepiscopo Mons. Philip Najim, visitatore apostolico per l'Europa e Procuratore della chiesa caldea presso la Santa sede.
- Diarbakir (Turchia) Dalla morte di Mons. Paul Karatas nel 2005. Attuale amministratore patriarcale in Turchia è Padre
François Yakan 
- Aqra (Iraq). Dalla morte di Mons. Abdul-Ahad Rabban nel 1998. Amministratore patriarcale è Padre Yohanna Issa.

- Bassora (Iraq) Dal 2006 con la nomina di Mons. Jibrail Kassab a vescovo dell'Australia e della Nuova Zelanda. Amministratore patriarcale a Bassora è il Corepiscopo Mons. Imad al Banna.
- Ahwaz (Iran). Dal 1987 quando Mons. Hanna Zora (dal 2011 Arcivescovo del Canada) abbandonò l'Iran.
Amministratore Patriarcale è Mons. Ramzi Garmou.
- Zakho (Iraq). Dalla morte nel 2010 di Mons. Boutrous H. Harbouli. Dal 2012 amministratore patriarcale è Mons. Bashar M. Warda, attuale Arcivescovo di Erbil. 

 Non si deve dimenticare inoltre che il nuovo patriarca può esercitare il diritto a destinare i vescovi ausiliari del precedente ad altri incarichi e farsi affiancare nei suoi compiti da altri prelati. 

Ospitati dai Passionisti del Celio a Roma i vescovi caldei hanno compito non facile. Gli ultimi dieci anni sono stati a dir poco turbolenti. Per L'Iraq, e per la stessa chiesa caldea che ha vissuto momenti di tensione interna anche molto alti.
Si spera che il raccoglimento degli esercizi spirituali del primo giorno di incontri, la bellezza del luogo che li ospita, con i suoi chiostri ed il suo parc
o, ma soprattutto la presenza moderatrice del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, li possano ispirare a favore della scelta migliore.
Gli ormai pochi* fedeli rimasti in Iraq e che tanto hanno sofferto e soffrono la meritano di certo. Sbagliare non si può. Sbagliare non si deve.



* E' ovvio che si tratta di risultati trapelati e non ufficialmente confermati ai media come è  prassi in questi casi. 
* Non ci sono cifre ufficiali ed esatte su quanti siano i cristiani rimasti in Iraq come, d'altra parte, non ce n'erano prima della guerra del 2003. Si parla genericamente di cifre che vanno - oggi - dai 300.000 ai 500.ooo dei quali la maggior parte caldei in proporzione però incerta.