By Baghdadhope*
Con le dimissioni del patriarca caldeo si riapre, dopo 10 anni, la questione dell'elezione del suo successore.
Nel 2003, successivamente alla scomparsa di Mar Raphael Bedaweed, la questione della sua successione destò non pochi problemi. Il sinodo elettivo convocato a Baghdad dal 20 agosto al 3 settembre non riuscì infatti a produrre alcun nome.
Secondo il Codice di Diritto Canonico delle Chiese Orientali, (Tit. IV Cap. 1 Can.72 §1) infatti, l'eletto deve esserlo con i 2/3 dei voti dei presenti che in quell'occasione erano 20 su un totale di 22 vescovi, ma i risultati trapelati * furono di 12 voti per il gesuita Mons. Antoine Audo, dal 1992 vescovo di Aleppo, e di 8 voti per Mons. Sarhard Jammo, dal 2002 vescovo degli Stati Uniti occidentali.
La mancata nomina del patriarca rese necessario il ricorso al paragrafo 2 dello stesso canone in virtù del quale un successivo sinodo fu convocato dal Vaticano a Roma per i primi giorni del dicembre 2003. Riuniti in Vaticano alla presenza del Cardinale Ignace Moussa I Daoud, allora Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, i vescovi caldei in soli due giorni produssero finalmente il nome del candidato alla carica patriarcale: il vicario patriarcale di Baghdad, Mons. Emmanuel Karim Delly che celebrò la cerimonia della sua intronizzazione il 21 dicembre nella chiesa di San Giuseppe a Baghdad.
Tralasciando le spuculazioni sul nome del futuro patriarca che si sono susseguite dal momento delle dimissioni di Mar Emmanuel III Delly vediamo ora i soli dati riguardanti questo sinodo cui, ricordiamo, non partecipano per ragioni di salute e di età nè il Patriarca Emerito nè l'Arcivescovo Emerito di Kirkuk, Mons. Andreas Sana'. Assenze che quindi portano il conto totale dei vescovi presenti a 15.
E' utile ad esempio considerare i dati che riguardano i possibili candidati alla carica patriarcale cominciando con il ricordare che dei 22 vescovi che nel 2003 componevano il Sinodo ben 8 sono scomparsi in questi anni:
Nel 2003, successivamente alla scomparsa di Mar Raphael Bedaweed, la questione della sua successione destò non pochi problemi. Il sinodo elettivo convocato a Baghdad dal 20 agosto al 3 settembre non riuscì infatti a produrre alcun nome.
Secondo il Codice di Diritto Canonico delle Chiese Orientali, (Tit. IV Cap. 1 Can.72 §1) infatti, l'eletto deve esserlo con i 2/3 dei voti dei presenti che in quell'occasione erano 20 su un totale di 22 vescovi, ma i risultati trapelati * furono di 12 voti per il gesuita Mons. Antoine Audo, dal 1992 vescovo di Aleppo, e di 8 voti per Mons. Sarhard Jammo, dal 2002 vescovo degli Stati Uniti occidentali.
La mancata nomina del patriarca rese necessario il ricorso al paragrafo 2 dello stesso canone in virtù del quale un successivo sinodo fu convocato dal Vaticano a Roma per i primi giorni del dicembre 2003. Riuniti in Vaticano alla presenza del Cardinale Ignace Moussa I Daoud, allora Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, i vescovi caldei in soli due giorni produssero finalmente il nome del candidato alla carica patriarcale: il vicario patriarcale di Baghdad, Mons. Emmanuel Karim Delly che celebrò la cerimonia della sua intronizzazione il 21 dicembre nella chiesa di San Giuseppe a Baghdad.
Tralasciando le spuculazioni sul nome del futuro patriarca che si sono susseguite dal momento delle dimissioni di Mar Emmanuel III Delly vediamo ora i soli dati riguardanti questo sinodo cui, ricordiamo, non partecipano per ragioni di salute e di età nè il Patriarca Emerito nè l'Arcivescovo Emerito di Kirkuk, Mons. Andreas Sana'. Assenze che quindi portano il conto totale dei vescovi presenti a 15.
E' utile ad esempio considerare i dati che riguardano i possibili candidati alla carica patriarcale cominciando con il ricordare che dei 22 vescovi che nel 2003 componevano il Sinodo ben 8 sono scomparsi in questi anni:
1. Paul Karatas (Arcivescovo di Diarbekir -Turchia - 2005)
2. Yacoub Denha Cher (Arcivescovo di Erbil - 2005)
3. Stéphane Babaqa (Arcivescovo emerito di Erbil – 2007)
4. Abdul-Ahad Sana (Vescovo emerito di Alqosh – 2007)
5. Faraj Raho (Arcivescovo di Mosul – 2008)
6. Youssef Ibrahim Sarraf (Vescovo del Cairo - 2009)
7. Andraous Abouna (Vicario patriarcale Baghdad -2010)
8. Petros Hanna Issa al Harboli (Vescovo di Zakho - 2010)
Ai rimanenti 14 se ne sono aggiunti tre: Mons. Louis Sako (Arcivescovo di Kirkuk) che, essendo stato ordinato alla carica vescovile il 14 novembre del 2003 ha partecipato al solo sinodo di Roma; Mons. Emile Nona (Arcivescovo di Mosul) e Mons. Bashar Matti Warda (Arcivescovo di Erbil) per un totale di 17 tra vescovi ed arcivescovi elettori.
* Dai dati che seguono è escluso, ovviamente il Patriarca Emerito, Cardinale Delly.
Nome Nascita Nomina Titolo
Per quanto riguarda l'anzianità anagrafica a parte Mons. Andreas Sana', Arcivescovo emerito di Kirkuk che nel 2013 compierà 92 anni, un solo vescovo, Mons. Ibrahim N. Ibrahim (USA est), al momento del sinodo avrà già raggiunto i 75 anni e quindi l'età del ritiro. Un'età che comunque non lo esclude dal ruolo di patriarca visto che al momento della sua nomina il cardinale Delly aveva compiuto da poco i 76 anni.
Due, invece, i vescovi che raggiungeranno quel traguardo proprio nel 2013: Mons. Jacques Isaac (curia patriarcale) e Mons. Jibrail Kassab (Australia e Nuova Zelanda)
Due vescovi, Mons. Emile Nona (Mosul) e Bashar M. Warda (Erbil) nello stesso anno non avranno invece ancora compiuto 50 anni.
Nove hanno il titolo di arcivescovo:
Mons. Ramzi Garmou (Tehran; Amministratore Patriarcale della diocesi di Ahwaz dei Caldei);
Mons. Jibrail Kassab (Australia e Nuova Zelanda, Emerito di Bassora);
Mons. Louis Sako (Kirkuk; delegato patriarcale per Sulemaniya);
Mons. Thomas Meram (Urmia - Iran);
Mons. Hanna Zora (Canada, Emerito di Ahvaz -Iran);
Mons. Bashar M. Warda (Erbil; delegato patriarcale per la diocesi di Zakho);
Mons. Emil Nona (Mosul);
Mons. Andreas Sana' (Emerito di Kirkuk);
Mons. Jacques Isaac, (Nisibis, dal 1997 Arcivescovo di Erbil carica da cui si dimise nel 1999)
Due sono i vescovi di curia patriarcale, Mons. Shleimun Warduni e Mons. Jacques Isaac.
Otto sono i prelati residenti in Iraq:
Mons. Shleimun Warduni (Baghdad)
Mons. Jacques Isaac (Baghdad)
Mons. Emil Nona (Mosul)
Mons. Bashar M. Warda (Erbil)
Mons. Louis Sako (Kirkuk)
Mons. Adreas Sana' (Kirkuk)
Mons. Mikha P. Maqdassi (Alqosh)
Mons. Rabban Al Qas (Amadiya)
Due in Iran:
Mons. Ramzi Garmou (Tehran)
Mons. Thomas Meram (Urmia)
Due negli Stati Uniti:
Mons. Ibrahim N. Ibrahim (Usa ovest)
Mons. Sarhad Y Jammo (Usa est)
Uno in Canada:
Mons. Hanna Zora
Uno in Australia:
Mons. Jibrail Kassab
Uno in Siria:
Mons. Antoine Audo
Uno in Libano
Mons. Michael Kassarji
Un elemento che potrebbe avere importanza è anche la località di nascita del futuro patriarca o la località di origine della sua famiglia visto che, sebbene fuori dalle logiche di appartenenza tribale tipiche dell'Iraq islamico, anche la comunità cristiana del paese fa riferimento alla vicinanza parentale e territoriale per regolare gli equilibri dei suoi rapporti.
Due sono i vescovi che non sono nati in Iraq: Mons. Antoine Audo (Siria) e Mons. Michael Kassarji (Libano).
Dei 14 iracheni di nascita ben 3 sono nati a Telkeif (Diocesi di Mosul) lo stesso villaggio dove è nato il Cardinale Delly:
Mons. Jibrail Kassab
Mons. Thomas Meram
Mons. Ibrahim N. Ibrahim
Due hanno le proprie origini familiari a Telkeif ma sono nati altrove:
Mons. Sarhad Y. Jammo (Baghdad)
Mons. Ramzi Garmou (Zakho)
Due sono nati nel villaggio di Alqosh che è sede diocesana:
Mons. Mikha P. Maqdassi
Mons. Emil S. Nona
mentre, sebbene la sua famiglia sia originaria di quel villaggio, Mons. Jacques Isaac è nato a Mosul.
Due hanno visto la luce a Batnaya, un altro centro della Diocesi di Alqosh:
Mons. Shleimun Warduni
Mons. Hanna Zora
Due sono nati nel territorio della diocesi di Amadiya:
Mons. Rabban Alqas (Komane)
Mons. Andreas Sana'a (Aradin)
Mons. Louis Sako è nato a Zakho (sede diocesana) e della stessa città è originaria la famiglia di Mons. Bashar M. Warda che però è nato a Baghdad.
Due sono i vescovi che non hanno l'aramaico come lingua materna: Mons. Antoine Audo (Siria) e Mons. Michael Kassarji (Libano)
Sei sono le sedi diocesane vacanti:
- Cairo (Egitto) Dalla morte di Mons. Yousif Sarraf nel 2009. Attuale amministratore patriarcale in Egitto è dal 2010 il Corepiscopo Mons. Philip Najim, visitatore apostolico per l'Europa e Procuratore della chiesa caldea presso la Santa sede.
- Diarbakir (Turchia) Dalla morte di Mons. Paul Karatas nel 2005. Attuale amministratore patriarcale in Turchia è Padre François Yakan
- Aqra (Iraq). Dalla morte di Mons. Abdul-Ahad Rabban nel 1998. Amministratore patriarcale è Padre Yohanna Issa.
- Bassora (Iraq) Dal 2006 con la nomina di Mons. Jibrail Kassab a vescovo dell'Australia e della Nuova Zelanda. Amministratore patriarcale a Bassora è il Corepiscopo Mons. Imad al Banna.
- Ahwaz (Iran). Dal 1987 quando Mons. Hanna Zora (dal 2011 Arcivescovo del Canada) abbandonò l'Iran. Amministratore Patriarcale è Mons. Ramzi Garmou.
- Zakho (Iraq). Dalla morte nel 2010 di Mons. Boutrous H. Harbouli. Dal 2012 amministratore patriarcale è Mons. Bashar M. Warda, attuale Arcivescovo di Erbil.
Non si deve dimenticare inoltre che il nuovo patriarca può esercitare il diritto a destinare i vescovi ausiliari del precedente ad altri incarichi e farsi affiancare nei suoi compiti da altri prelati.
Ospitati dai Passionisti del Celio a Roma i vescovi caldei hanno compito non facile. Gli ultimi dieci anni sono stati a dir poco turbolenti. Per L'Iraq, e per la stessa chiesa caldea che ha vissuto momenti di tensione interna anche molto alti.
Si spera che il raccoglimento degli esercizi spirituali del primo giorno di incontri, la bellezza del luogo che li ospita, con i suoi chiostri ed il suo parco, ma soprattutto la presenza moderatrice del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, li possano ispirare a favore della scelta migliore.
Gli ormai pochi* fedeli rimasti in Iraq e che tanto hanno sofferto e soffrono la meritano di certo. Sbagliare non si può. Sbagliare non si deve.
* E' ovvio che si tratta di risultati trapelati e non ufficialmente confermati ai media come è prassi in questi casi.
* Non ci sono cifre ufficiali ed esatte su quanti siano i cristiani rimasti in Iraq come, d'altra parte, non ce n'erano prima della guerra del 2003. Si parla genericamente di cifre che vanno - oggi - dai 300.000 ai 500.ooo dei quali la maggior parte caldei in proporzione però incerta.
* Dai dati che seguono è escluso, ovviamente il Patriarca Emerito, Cardinale Delly.
Nome Nascita Nomina Titolo
Alqas
|
1949
|
06/12/2001
|
Vescovo di Amadiya
|
Audo
|
1946
|
18/01/1992
|
Vescovo di Aleppo
|
Garmou
|
1945
|
05/05/1999
07/02/1999 |
Arcivescovo
coadiutore di Tehran Arcivescovo di Tehran |
Ibrahim
|
1937
|
11/01/1982
07/03/1982 03/08/1985 |
Esarca Apotolico USA
Vescovo titolare Anbar dei Caldei Vescovo USA est (San Tommaso Apostolo) |
Isaac
|
1938
|
07/05/1997
04/05/1999 21/12/2005 19/12/2012 |
Arcivescovo di Erbil
Dimissioni Arcivescovo titolare di Nisibis dei Caldei e Vescovo di curia patriarcale Vicario patriarcale |
Jammo
|
1941
|
21/05/2002
|
Vescovo USA ovest (San Pietro Apostolo)
|
Kassab
|
1938
|
24/10/1995
21/10/2006 |
Arcivescovo di Bassora
Arcivescovo di Australia e Nuova Zelanda (San Tommaso Apostolo) |
Kassarji
|
1956
|
18/01/2001
|
Vescovo di Beirut
|
Maqdassi
|
1949
|
06/12/2001
|
Vescovo di Alqosh
|
Meram
|
1943
|
30/11/1983
|
Arcivescovo di Urmia
Vescovo di Salmas |
Nona
|
1967
|
13/11/2009
|
Arcivescovo di Mosul
|
Sako
|
1948
|
27/09/2003
|
Arcivescovo di Kirkuk
|
San’a
|
1920
|
20/06/1957
02/03/1966 17/11/1967 14/12/1977 27/09/2003 |
Vescovo di Aqra
Vescovo di Amadiya Dimissioni Arcivescovo di Kirkuk Arcivescovo emerito di Kirkuk |
Warda
|
1969
|
24/05/2010
|
Arcivescovo di Erbil
|
Warduni
|
1943
|
12/01/2001
|
Vescovo titolare Anbar dei Caldei
Vescovo di curia patriarcale |
Zora
|
1939
|
01/05/1974
10/06/2011 |
Arcivescovo di Ahvaz
Arcivescovo del Canada (Sant'Addai) |
Per quanto riguarda l'anzianità anagrafica a parte Mons. Andreas Sana', Arcivescovo emerito di Kirkuk che nel 2013 compierà 92 anni, un solo vescovo, Mons. Ibrahim N. Ibrahim (USA est), al momento del sinodo avrà già raggiunto i 75 anni e quindi l'età del ritiro. Un'età che comunque non lo esclude dal ruolo di patriarca visto che al momento della sua nomina il cardinale Delly aveva compiuto da poco i 76 anni.
Due, invece, i vescovi che raggiungeranno quel traguardo proprio nel 2013: Mons. Jacques Isaac (curia patriarcale) e Mons. Jibrail Kassab (Australia e Nuova Zelanda)
Due vescovi, Mons. Emile Nona (Mosul) e Bashar M. Warda (Erbil) nello stesso anno non avranno invece ancora compiuto 50 anni.
Nove hanno il titolo di arcivescovo:
Mons. Ramzi Garmou (Tehran; Amministratore Patriarcale della diocesi di Ahwaz dei Caldei);
Mons. Jibrail Kassab (Australia e Nuova Zelanda, Emerito di Bassora);
Mons. Louis Sako (Kirkuk; delegato patriarcale per Sulemaniya);
Mons. Thomas Meram (Urmia - Iran);
Mons. Hanna Zora (Canada, Emerito di Ahvaz -Iran);
Mons. Bashar M. Warda (Erbil; delegato patriarcale per la diocesi di Zakho);
Mons. Emil Nona (Mosul);
Mons. Andreas Sana' (Emerito di Kirkuk);
Mons. Jacques Isaac, (Nisibis, dal 1997 Arcivescovo di Erbil carica da cui si dimise nel 1999)
Due sono i vescovi di curia patriarcale, Mons. Shleimun Warduni e Mons. Jacques Isaac.
Otto sono i prelati residenti in Iraq:
Mons. Shleimun Warduni (Baghdad)
Mons. Jacques Isaac (Baghdad)
Mons. Emil Nona (Mosul)
Mons. Bashar M. Warda (Erbil)
Mons. Louis Sako (Kirkuk)
Mons. Adreas Sana' (Kirkuk)
Mons. Mikha P. Maqdassi (Alqosh)
Mons. Rabban Al Qas (Amadiya)
Due in Iran:
Mons. Ramzi Garmou (Tehran)
Mons. Thomas Meram (Urmia)
Due negli Stati Uniti:
Mons. Ibrahim N. Ibrahim (Usa ovest)
Mons. Sarhad Y Jammo (Usa est)
Uno in Canada:
Mons. Hanna Zora
Uno in Australia:
Mons. Jibrail Kassab
Uno in Siria:
Mons. Antoine Audo
Uno in Libano
Mons. Michael Kassarji
Un elemento che potrebbe avere importanza è anche la località di nascita del futuro patriarca o la località di origine della sua famiglia visto che, sebbene fuori dalle logiche di appartenenza tribale tipiche dell'Iraq islamico, anche la comunità cristiana del paese fa riferimento alla vicinanza parentale e territoriale per regolare gli equilibri dei suoi rapporti.
Due sono i vescovi che non sono nati in Iraq: Mons. Antoine Audo (Siria) e Mons. Michael Kassarji (Libano).
Dei 14 iracheni di nascita ben 3 sono nati a Telkeif (Diocesi di Mosul) lo stesso villaggio dove è nato il Cardinale Delly:
Mons. Jibrail Kassab
Mons. Thomas Meram
Mons. Ibrahim N. Ibrahim
Due hanno le proprie origini familiari a Telkeif ma sono nati altrove:
Mons. Sarhad Y. Jammo (Baghdad)
Mons. Ramzi Garmou (Zakho)
Due sono nati nel villaggio di Alqosh che è sede diocesana:
Mons. Mikha P. Maqdassi
Mons. Emil S. Nona
mentre, sebbene la sua famiglia sia originaria di quel villaggio, Mons. Jacques Isaac è nato a Mosul.
Due hanno visto la luce a Batnaya, un altro centro della Diocesi di Alqosh:
Mons. Shleimun Warduni
Mons. Hanna Zora
Due sono nati nel territorio della diocesi di Amadiya:
Mons. Rabban Alqas (Komane)
Mons. Andreas Sana'a (Aradin)
Mons. Louis Sako è nato a Zakho (sede diocesana) e della stessa città è originaria la famiglia di Mons. Bashar M. Warda che però è nato a Baghdad.
Due sono i vescovi che non hanno l'aramaico come lingua materna: Mons. Antoine Audo (Siria) e Mons. Michael Kassarji (Libano)
Sei sono le sedi diocesane vacanti:
- Cairo (Egitto) Dalla morte di Mons. Yousif Sarraf nel 2009. Attuale amministratore patriarcale in Egitto è dal 2010 il Corepiscopo Mons. Philip Najim, visitatore apostolico per l'Europa e Procuratore della chiesa caldea presso la Santa sede.
- Diarbakir (Turchia) Dalla morte di Mons. Paul Karatas nel 2005. Attuale amministratore patriarcale in Turchia è Padre François Yakan
- Aqra (Iraq). Dalla morte di Mons. Abdul-Ahad Rabban nel 1998. Amministratore patriarcale è Padre Yohanna Issa.
- Bassora (Iraq) Dal 2006 con la nomina di Mons. Jibrail Kassab a vescovo dell'Australia e della Nuova Zelanda. Amministratore patriarcale a Bassora è il Corepiscopo Mons. Imad al Banna.
- Ahwaz (Iran). Dal 1987 quando Mons. Hanna Zora (dal 2011 Arcivescovo del Canada) abbandonò l'Iran. Amministratore Patriarcale è Mons. Ramzi Garmou.
- Zakho (Iraq). Dalla morte nel 2010 di Mons. Boutrous H. Harbouli. Dal 2012 amministratore patriarcale è Mons. Bashar M. Warda, attuale Arcivescovo di Erbil.
Non si deve dimenticare inoltre che il nuovo patriarca può esercitare il diritto a destinare i vescovi ausiliari del precedente ad altri incarichi e farsi affiancare nei suoi compiti da altri prelati.
Ospitati dai Passionisti del Celio a Roma i vescovi caldei hanno compito non facile. Gli ultimi dieci anni sono stati a dir poco turbolenti. Per L'Iraq, e per la stessa chiesa caldea che ha vissuto momenti di tensione interna anche molto alti.
Si spera che il raccoglimento degli esercizi spirituali del primo giorno di incontri, la bellezza del luogo che li ospita, con i suoi chiostri ed il suo parco, ma soprattutto la presenza moderatrice del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, li possano ispirare a favore della scelta migliore.
Gli ormai pochi* fedeli rimasti in Iraq e che tanto hanno sofferto e soffrono la meritano di certo. Sbagliare non si può. Sbagliare non si deve.
* E' ovvio che si tratta di risultati trapelati e non ufficialmente confermati ai media come è prassi in questi casi.
* Non ci sono cifre ufficiali ed esatte su quanti siano i cristiani rimasti in Iraq come, d'altra parte, non ce n'erano prima della guerra del 2003. Si parla genericamente di cifre che vanno - oggi - dai 300.000 ai 500.ooo dei quali la maggior parte caldei in proporzione però incerta.