By Avvenire 14 luglio 2010
La comunità cristiana «è isolata, è un bersaglio dei fondamentalisti e non è aiutata dalle politiche del governo». Così l'arcivescovo di Tikrit Mikhael Al-Jamil ha descritto, nel corso di una conferenza stampa organizzata dall'associazione Salvaimonasteri a Montecitorio, l'attuale situazione dei cristiani residenti in Iraq, concentrati soprattutto nella parte settentrionale del Paese.
Una situazione che, però, secondo il neoambasciatore iracheno presso la Santa Sede Habbeb Mohammed Hadi Ali Al-Sadr non è così drammatica. «La comunità gode di ogni libertà e Baghdad provvede alla sua sicurezza», ha assicurato il diplomatico. Diversa l'opinione di Salvaimonasteri che, nel corso della conferenza, ha mostrato una petizione presentata alle Nazioni Unite e sottoscritta da politici, docenti e cattolici di tutto il mondo per denunciare l'emergenza della tutela dei diritti umani per i cristiani in Iraq.
«Buona parte della comunità già è andata via. Manca il rapporto con le istituzioni locali», ha sottolineato la presidente dell'associazione Elisabetta Valgiusti, ricordando che la petizione è stata redatta subito dopo l'attentato a un convoglio di bus di studenti cristiani diretti all'università di Mossul, che ha provocato 4 vittime e 171 feriti. Il vescovo Al Jamil ha spiegato come, a dispetto di altre minoranze, «i cristiani pur non avendo armi, non facendo parte della lotta, siano comunque visti come propaggine dell'Occidente aggressore». A danneggiarli è l'idea di creare un nuovo Medio Oriente, che prevede il loro "sradicamento". Secondo l'ambasciatore iracheno Al-Sadr, tuttavia, i cristiani sono tutelati dal governo, che «ha provveduto alla sicurezza degli edifici di culto aprendo inchieste sugli attentati». La Costituzione, tra l'altro, «sancisce la piena uguaglianza tra musulmani e cristiani, i quali godono di totale libertà», ha aggiunto il diplomatico sottolineando che se il terrorismo colpisce la comunità è «per attirare l'attenzione dei media più di quanto non accada colpendo i musulmani».
Nota di Baghdadhope: Mons. Mikhail Al Jamil ha il titolo di vescovo di Arcivescovo titolare della sede di Takrit (Tagritum) dei Siri per la chiesa siro cattolica. E' anche visitatore apostolico in Europa e procuratore presso la Santa Sede.